Presentato questa mattina nella cornice del nuovo spazio teatrale dell'ex chiesa dei gesuiti in via Melchiorre Goia, il programma della nuova stagione di prosa del Teatro Municipale. Organizzata da Teatro Vita sotto la direzione artistica di Diego Maj e il contributo di Fondazione Teatri, Comune di Piacenza – Assessorato alla Cultura e il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano, Cariparma, Iren, la stagione propone tre cartelloni ormai consolidati: Prosa e Altri Percorsi al Teatro Municipale (con uno spettacolo di Altri Percorsi al Teatro Comunale Filodrammatici), Teatro Danza al Teatro Gioia (il nuovo spazio dell’Ex Chiesa dei Gesuiti in via Melchiorre Gioia.
“In questi anni si è creata un'importante sinergia tra teatro pubblico e privato – ha spiegato Diego Maj – che ha consentito di mantenere un buon livello qualitativo e quantitativo della Stagione. Crediamo che la cultura non sia un costo da tagliare, ma un universo da valorizzare che in Italia dà lavoro a 1 milione e 400mila persone. Il teatro non è solo sipario e spettacolo, ma un luogo di pensiero, crescita e progettualità: un elemento qualificante della vita”.
Apertura segnata dal sempre atteso ritorno a Piacenza di Luca De Filippo, in scena con “La Grande Magia” (5 e 6 novembre 2013). Protagonisti Luca De Filippo Massimo De Matteo, Nicola Di Pinto, Carolina Rosi.
Si prosegue con “Il ritorno a casa” (3-4 dicembre 2013) di Harold Pinter, firmato da uno dei maestri riconosciuti della regia teatrale europea contemporanea: Peter Stein. Uno spettacolo che debutterà il 5 luglio a Spoleto al Festival dei 2Mondi e interpretato da un cast di formidabili attori del calibro di Paolo Graziosi, Alessandro Averone, Elia Schilton, Rosario Lisma, Andrea Nicolini, Arianna Scommegna.
Sarà poi la volta di una novità che si annuncia interessante e divertente allo stesso tempo: “La scena” (17-18 dicembre 2013), scritto e diretto da Cristina Comencini, con protagoniste Angela Finocchiaro e Maria Amelia Monti affiancate da Stefano Annoni. La comica immersione di un ragazzo nella vita e nei sentimenti femminili, la scoperta di due donne delle pulsioni, le rabbie e le fragilità di un giovane uomo, la comune ricerca d’amore e di libertà in un mondo mutante.
Un’altra nuova produzione è quella di Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Stabile del Veneto, Fondazione Teatro Metastasio di Prato: “Il servitore di due padroni” con la regia di Antonio Latella (7-8 gennaio 2014), che rilegge all’insegna del suo particolare segno registico il celebre testo goldoniano avvalendosi dell’interpretazione tra gli altri di Marco Cacciola, Federica Fracassi, Roberto Latini, Annibale Pavone, Massimiliano Speziani, Rosario Tedesco, Elisabetta Valgoi.
Di sicuro richiamo il musical “Cantando sotto la pioggia” (14 gennaio 2014, fuori abbonamento), nuova produzione della Compagnia Corrado Abbati, allestimento in esclusiva per l’Italia di Singin’ in the Rain, la celebre commedia musicale resa famosa dal film del 1952 con Gene Kelly, Debbie Reynolds e Donald O’Connor. Lo spettacolo diretto da Corrado Abbati saprà coinvolgere il pubblico grazie all’energia dei vivaci interpreti, alle impennate coreografiche, al nuovo e sorprendente allestimento e a una regia scattante.
Due attori del calibro di Luca Zingaretti e Massimo De Francovich saranno i protagonisti di “La torre d’avorio”, testo firmato dal celebre commediografo inglese Ronald Harwood, in scena nella traduzione di Masolino D’Amico con la regia dello stesso Zingaretti (21 e 22 gennaio 2014). Uno spettacolo che mette al centro il tema della libertà dell’artista. Siamo a Berlino nel 1946, momento della caccia ai sostenitori del caduto regime hitleriano: nel quadro di un’indagine sulla sua presunta collaborazione con la dittatura viene convocato Wilhelm Furtwängler, il più illustre esponente dell’alta cultura tedesca, universalmente acclamato, con Arturo Toscanini, come il maggiore direttore d’orchestra della prima metà del secolo.
Silvio Orlando interpreta, firmandone anche la regia, “Il nipote di Rameau” di Denis Diderot (6 e 7 febbraio 2014), capolavoro satirico della seconda metà del Settecento, parabola grottesca di un musico fallito, cortigiano convinto, amorale per vocazione, un testo che regala motivi di aspro divertimento. Con Orlando, che firma l’adattamento con Edoardo Erba, in scena Amerigo Fontani e Maria Laura Rondanini, con Luca Testa al clavicembalo.
Atteso ritorno a Piacenza quello di Alessandro Gassmann, che per la prima volta affronta anche da regista un capolavoro di William Shakespeare, “Riccardo III”: “RIII – Riccardo Terzo” (18 e 19 febbraio 2014), produzione Teatro Stabile del Veneto, Fondazione del Teatro Stabile di Torino e Società per Attori, è uno spettacolo che nasce dal felice incontro artistico di Gassmann con Vitaliano Trevisan che cura la traduzione e l’adattamento della tragedia shakespeariana. Una messinscena dall’estetica tardogotica e burtoniana che sposta il testo del Bardo verso uno stile da grande schermo: scelta artistica che sta attirando molti giovani a teatro.
Ultimo titolo del cartellone di Prosa, “Operette morali” di Giacomo Leopardi, adattamento e regia di Mario Martone, produzione Fondazione Teatro Stabile di Torino (25 e 26 marzo 2014). Un testo fuori dal canone della letteratura teatrale che Martone ha deciso di portare in scena nell’ambito di un serrato confronto con la cultura e con la storia d’Italia del XIX secolo che lo ha impegnato negli ultimi anni di lavoro in campo cinematografico, con l’urgenza, artistica e civile, di riandare alle origini della scrittura teatrale nazionale per interrogarsi sui suoi potenziali e i suoi limiti: da Alfieri a Manzoni, appunto a Leopardi. Protagonisti, tra gli altri, attori del valore di Renato Carpentieri, Roberto De Francesco, Iaia Forte, Paolo Graziosi, Giovanni Ludeno, Paolo Musio, Barbara Valmorin.
La sezione Altri Percorsi sarà inaugurata da Paolo Rossi, il cui ritorno sul palcoscenico di Teatro Municipale si annuncia un appuntamento molto atteso: lo vedremo nello spettacolo “L’amore è un cane blu” (18 novembre 2013), scritto con Stefano Dongetti e Alessandro Mizzi e la collaborazione di Riccardo Piferi, un visionario concerto popolare animato dalle note de I Virtuosi del Carso, travolgente orchestra di liscio balcanico. In un paese dove la passione è scomparsa ovunque, nei legami sentimentali come in quelli con la propria comunità, dove il caos regna principesco sia nei rapporti economici che in quelli affettivi, un uomo si perde. Si perde in una notte assolutamente e terribilmente magica sull’altopiano del Carso, una terra dove è nato e dalla quale si era allontanato.
Unico spettacolo di Altri Percorsi al Teatro Comunale Filodrammatici, per l’occasione spazio riservato alla scena contemporanea francese, “Clôture de l’amour” (10, 11 e 12 dicembre 2013) di Pascal Rambert, autore e regista, protagonista di spicco del teatro d’oltralpe dagli anni ’80. Con questa pièce, che ha debuttato al Festival di Avignone nel 2011, ha vinto in Francia il premio della critica 2012 per la “Miglior creazione di un testo teatrale in lingua francese” e il Gran premio della drammaturgia 2012. Lo spettacolo è stato tradotto e rappresentato in tutto il mondo e dopo essere stato rappresentato nella sua versione originale francese a Modena, nell’ambito del Festival Vie 2012, viene ora riproposto da Rambert con due attori italiani, Luca Lazzareschi e Tamara Balducci.
Ancora spazio alla Francia con un protagonista d’eccellenza della letteratura contemporanea: Daniel Pennac. Lo vedremo in scena nella lettura teatrale da lui scritta e interpretata, con la regia di Clara Bauer, “Journal d’un corps” – “Storia di un corpo” (21 febbraio 2014, in lingua francese con sopratitoli in italiano): dai dodici agli ottantasette anni, un uomo tiene il diario del suo corpo. Adattando il suo romanzo, edito da Gallimard e pubblicato da Feltrinelli in Italia, per portarlo lui stesso alla ribalta con la complicità registica della Bauer, Pennac si serve di questo spettacolo per trasmettere il suo manifesto, quasi un nuovo manuale del saper vivere destinato a tutte le generazioni.
Anche il cartellone Altri Percorsi, come già quello della Prosa, propone un capolavoro di Eduardo De Filippo. Questa volta si tratta di “Natale in casa Cupiello”, riletto in forma di “assolo” da Fausto Russo Alesi (18 marzo 2014). Lo spettacolo, prodotto dal Piccolo Teatro di Milano, utilizza il corpo di Russo Alesi come unico strumento per suonare questo dramma dell’io e della solitudine, immaginando uno spettacolo d’evocazione tra il sonno e la veglia, tra la vita e la morte, tra lucidità e delirio, tra memoria e presente, tra il palcoscenico e la platea.
Finale con gli Oblivion all’insegna del divertimento assicurato: il gruppo formato da Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli, con la regia di Gioele Dix, presenterà “Oblivion Show 2.0 – Il sussidiario” (15 aprile 2014). Non semplicemente la versione “aggiornata” del precedente fortunatissimo show, ma una vera e propria evoluzione dello stile Oblivion, che riesce a mescolare Lady Gaga con Johann Sebastian Bach e Tiziano Ferro con William Shakespeare.
Novità sul fronte della sede per il cartellone di Teatro Danza 2013/2014, organizzato con la collaborazione di AterDanza: gli spettacoli si terranno tutti nel nuovo spazio teatrale nell’Ex Chiesa dei Gesuiti (in via Melchiorre Gioia 20): il Teatro Gioia. Si tratta di un cartellone dedicato al disagio esistenziale che mina progetti, sogni e aspirazioni di tanti giovani, impegnati talvolta a contrastare una sorta di ineluttabile e diffuso male di vivere.
La programmazione si apre con “” (13 dicembre 2013) di CollettivO CineticO, coreografia di Francesca Pennini, drammaturgia di Angelo Pedroni: nove ragazzi tra i 16 e i 19 anni raccontano se stessi e tutti gli stereotipi legati alla loro età, lo fanno con distacco, attraverso una galleria di pose esemplari e giocose, casualmente costruite sulla scena.
Seguono, in un’unica serata (31 gennaio 2014), due ironici e arguti assoli: “Joseph” di Alessandro Sciarroni e “Display” di Davide Calvaresi. Nel primo c’è un uomo solo in scena, che comunica con un computer e con chi si trova al di là, intavolando un comico e imprevedibile dialogo, danzato in diretta “video chat”. Nel secondo, un progetto della compagnia 7-8 chili, si racconta l’inadeguatezza e l’isolamento dell’uomo contemporaneo che, da dietro una finestra, osserva e descrive il mondo. Ma la finestra è lo schermo/monitor su cui ci affacciamo quotidianamente, il limite che distorce e deforma la visione.
Ma anche lo spettacolo d’esordio del coreografo romano Enzo Cosimi, ripreso trent’anni dopo il suo debutto: “Calore” (14 febbraio 2014), un viaggio visionario nell’età dell’infanzia e dell’adolescenza, una rivendicazione di libertà totale e iconoclasta. Un illuminante progetto di recupero della coreografia contemporanea italiana, grazie al quale le nuove generazioni di spettatori possono conoscere la nostra memoria storica coreografica.
Ultimo appuntamento, “Il sacro della primavera” (7 marzo 2014) di Balletto Civile/Fondazione Teatro Due, da “Le sacre du printemps” di Igor Stravinskij, ideazione e coreografia di Michela Lucenti (lo spettacolo era atteso a Piacenza nell’aprile scorso, poi per motivi tecnici è stato rinviato alla stagione 2013/2014). Una metafora del nostro tempo, attiva e arrabbiata nei confronti di un’inciviltà dilagante che tarpa le ali al futuro non solo dei giovani ma della comunità in generale.
Tra le iniziative collaterali, la Terza edizione del Festival di teatro contemporaneo “L’altra scena”, curato da Jacopo Maj e incentrato sul tema del disagio giovanile. In scena la Compagnia Scimone Sframeli con “Giù”, Teatro Gioco Vita con “Donna di Porto Pim”, ballata per attore e ombre dal racconto di Antonio Tabucchi, nuovo progetto di Tiziano Ferrari e Frabrizio Montecchi in occasione del Festival, coprodotto con il teatro francese di Bourg en Bresse, Carrozzeria Orfeo con “Robe dell’altro mondo”, Compagnia Carullo Minasi con “Due passi sono”, Teatrino Giullare con “La stanza”, Tap Ensemble/Teatro delle Temperie con “Don Giovanni in carne e legno”, Babilonia Teatri con “The end”. Il cartellone 2013 ospiterà anche due titoli del Progetto interregionale di promozione dello spettacolo dal vivo “Teatri del tempo presente”: “Hand play” di 7-8 chili e “L’uomo perfetto” di Mara Cassiani. In occasione del Festival anche l’inaugurazione ufficiale del Teatro Gioia, che sarà sede della giornata di studi tra architettura e teatro “Spazi teatrali non convenzionali” a cura di Massimo Ferrari.
La campagna abbonamenti partirà il 10 settembre e durerà fino al 12 ottobre.