I profughi piantano le tende davanti al Comune

AGGIORNAMENTO ORE 21 – Almeno per questa sera un pasto caldo, a cura della Coop Infrangibile, i profughi lo hanno potuto fare, seppure in modo provvisorio, sotto i portici del Comune dove trascorreranno la notte. Carlo Pallavicini, da noi intervistato in serata, ha precisato che la cittadinanza piacentina ha reagito bene dimostrando solidarietà nei confronti dei profughi. “Per noi non ci sono distinzioni di razza – ha detto il consigliere comunale – e aiutiamo allo stesso modo gli italiani che hanno avuto uno sfratto esecutivo e gli immigrati”. Pallavicini ha poi manifestato il proprio rammarico per la impegno non mantenuto da parte di “un’associazione antimafia” che aveva promesso di sfamare gli immigrati ma che si è tirata indietro quando ha saputo che avrebbero stazionato sotto il Municipio.

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“Li ringraziamo comunque – ha continuato Pallavicini – ringraziamo anche la Cooperativa Infrangibile che porterà qui il cibo”, infine Pallavicini dà atto al sindaco Dosi per il suo impegno ed esorta il primo cittadino a “fare di più, magari impegnandosi presso la protezione civile perché non si capisce come siano stati sistemati oltre 400 mila alpini ma non si riescano a trovare le tende per 20 persone”.

Anche Filiberto Putzu è dispiaciuto per le situazioni di disagio vissute dai profughi “ma al tempo stesso – afferma – non si può pretendere di venire in Italia e dopo due anni aspettare che facciano tutto gli altri. Se in questo tempo non si è riusciti a integrare nei diritti e nei doveri non si può pretendere che lo stato dia tutto: casa, occupazione e tutto il resto. In Italia siamo troppo bravi ma in questo momento non c’è lavoro in Italia né per gli italiani né per gli extracomunitari”.

AGGIORNAMENTO ore 18 – Dopo la smentita della Caritas, di poter ospitare qualcuno dei profughi in strada dopo lo sgombero del Ferrhotel, ora torna al lavoro il Comune per trovargli una sistemazione, anche temporanea.  "Come spesso accade capita che tutto passi per l'amministrazione. Stiamo lavorando – ha detto il sindaco Paolo Dosi – anche se dobbiamo far fronte anche ad esigenze di altri soggetti non meno in difficoltà". 

AGGIORNAMENTO ore 16 – Annunci e smentite, soluzioni trovate e poi ritirate. Fatto sta che dei profughi, da due giorni in mezzo a una strada dopo lo sgombero del Ferrhotel, ad ora, non si conosce ancora quale sarà la loro destinazione o dove dormiranno questa notte. In mattinata, dopo l’ennesima provocazione di montare le tende davanti al Comune e il colloquio avuto con il sindaco Paolo Dosi, sembrava essere arrivata la proposta della Caritas – tramite l’assessore provinciale Pierpaolo Gallini – di una struttura in grado di accoglierli temporaneamente. Ma, contattato da piacenza24.com, il direttore Giuseppe Chiodaroli ha smentito di aver preso alcun impegno: “Ci siamo impegnati da sempre con i profughi, da quando quattro mesi fa è iniziato il percorso di reinserimento. Sono stati ospitati nelle nostre strutture per avere un pasto o dei vestiti ma oltre a questo non possiamo fare” ha spiegato. Quindi, per ora, gli stranieri non sanno ancora quale sarà il loro destino. Infatti ha precisato Chiodaroli: “Non possiamo ospitarli, non siamo in grado di risolver un problema più grande di noi”. 

 

NOTIZIA ore 12.30 – Trovata una soluzione per quanto riguarda la questione dei profughi di Piacenza sgomberati ieri dal Ferrhotel, di cui sono stati ospiti per oltre due anni, nell’ultimo periodo in modo abusivo. Questa mattina gli stranieri sono tornati a protestare sotto Palazzo Mercanti per chiedere una soluzione e un aiuto concreto. Soluzione che sembra essere stata trovata, si parla ovviamente di un rimedio temporaneo. L’assessore provinciale alle politiche sociali Pierpaolo Gallini ha contattato la diocesi di Piacenza e Bobbio e insieme sono hanno deciso di ospitare i profughi in alcuni appartamenti della Caritas. Ricoveri temporanei, certo, che però, almeno per queste notti, garantirà un tetto sotto il quale dormire per una decina di nordafricani. “Ringrazio la diocesi e il vescovo monsignor Gianni Ambrosio per la sensibilità dimostrata verso il problema” ha detto Gallini.