Il “complotto” del vaccino per l’Aids: a Piacenza il medico Vittorio Agnoletto

Il vaccino annunciato nel 1998 come la scoperta del secolo per combattere l’Aids è un vaccino italiano. Ma, dopo i primi entusiasmi, cominciarono a emergere una serie di dubbi e incongruenze, tra cui il sospetto che i dati fossero stati manipolati per “forzare” i primi risultati. Poi, alla vigilia di una fastosa cerimonia in Campidoglio organizzata per celebrare i progressi, alcuni dei protagonisti della ricerca italiana sull’Aids denunciarono irregolarità e deviazioni dal protocollo. Si trattò di accuse gravi, che misero in discussione l’intero impianto della ricerca.

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L’Istituto Superiore di Sanità obiettò che gli oppositori fossero mossi da pregiudizi e che lo studio dovesse proseguire. Arrivarono congrui finanziamenti dal ministero della Salute e anche dal ministero degli Esteri per procedere nella sperimentazione, questa volta sugli uomini, e in un paese dove l’Aids è un vero e proprio flagello: il Sudafrica.

Quale sarà il destino degli africani coinvolti nella sperimentazione? Come è stato possibile che nessuno ai piani alti delle istituzioni abbia prestato attenzione agli allarmi? Eppure c’è il rischio che la sperimentazione sugli uomini possa essere pericolosa. Come mai molti protagonisti, nomi celebri nel mondo scientifico, si rifiutano di affrontare l’argomento? Il libro di Vittorio Agnoletto man mano che ricostruisce l’intera vicenda, si trasforma in una sorta di giallo, tra reticenze, timori, omissioni e interessi,  nel quale il lieto fine non è certo garantito.

Agnoletto presenterà questa sua inchiesta domenica 30 giugno alle 20 al campo sportivo di Pontenure in occasione della festa di Rifondazione Comunista. Lunedì 1 luglio, invece, sarà presente il segretario nazionale del partito Paolo Ferrero.