Oggi è stato il giorno della terza prova per i quasi duemila piacentini di quinta superiore alle prove con l'esame di maturità. Il cosiddetto “quizzone”, tanto temuto dai maturandi di tutta Italia nonostante si trattasse della prova di fatto “concordata” con i propri insegnanti: domande sul programma svolto in base agli specifici approfondimenti delle varie scuole.
Contrastanti le valutazioni che abbiamo raccolto a caldo fuori da alcune scuole piacentine (i licei Gioia e Respighi e l'istituto tecnico Romagnosi); per alcuni sono state rispettate le simulazioni effettuate durante l'anno scolastico, anzi la prova d'esame è stata giudicata addirittura più semplice. Per altri, soprattutto del Romagnosi, le domande erano più difficili di quanto si aspettassero e per certi versi inattese. Più o meno unanime il giudizio sulle commissioni: «Nessun suggerimento ma se appena potevano ci davano una mano».
Apprensione tra gli studenti per la terza prova ma due su tre dicono di conoscere già le materie. Sono ancora quasi 2 mila gli alunni piacentini che questa mattina si confronteranno con la terza prova. Il ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza ha avvertito: “Il test potrebbe essere insidioso”. Eppure due maturandi su tre confessano di sapere già le materie (secondo una ricerca del sito: www.skuola.net) e il 19% dice di conoscere addirittura alcune delle domande, grazie alla “soffiata” dei professori in commissione.
La prova sarà incentrata su cinque discipline tra quelle trattate durante l’anno e viene redatta dai membri esaminatori che scelgono i quesiti, alcuni dei quali a risposta multipla, gli altri a risposta aperta. Ogni classe è autonoma e ha a disposizione tre ore di tempo.
La sufficienza si raggiunge ottenendo un punteggio di 10/15. Le risposte sono in mano ai docenti coinvolti.