“Non voglio fans, voglio una legge che tuteli i bimbi”. A breve una fondazione

“Il senso del gruppo è capire cosa fare da subito e cosa pretendere in termini legislativi per evitare altre tragedie simili e garantire la sicurezza dei bambini. Per quanto è successo sono indagato per omicidio colposo, ci sarà un processo e un giudizio, certamente più clemente di quello che ha già emesso la mia coscienza. Se siete interessati al primo tema state pure qua. Se invece  vi interessa la punizione che mi verrà inflitta, attendete la fine del processo, ma non ha senso che rimaniate in questo forum”.

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Alla soglia dei 3500 iscritti al gruppo fondato su Facebook, Andrea Albanese, 39anni, ci tiene a chiarire le ragioni per cui ha fatto la scelta di buttarsi in questa che molti hanno definito una battaglia di civiltà ma che alcuni stanno criticando proprio sul social network: tentare di sensibilizzare le istituzioni per arrivare a rendere obbligatori per legge sistemi di sicurezza che impediscano tragedie come quella di cui è stato protagonista proprio Andrea Albanese: il 4 giugno, andando di corsa al lavoro (è dirigente della Copra), si è dimenticato in auto il figlio Luca, due anni, e l’ha trovato morto otto ore più tardi, asfissiato nell’abitacolo diventato rovente per il caldo.

Una tragedia immensa che ha toccato il cuore di tutti, e non solo a Piacenza; cittadini comuni ma anche istituzioni e forze politiche. “Puoi contare sul nostro sostegno – scrive direttamente ad Albanese il responsabile organizzativo del Pd locale nonché consigliere comunale Stefano Cugini – Se nelle prossime settimane il Governo non conclude il percorso, l'onorevole Paola De Micheli, in qualità di vicecapogruppo alla Camera, è a disposizione per intervenire di persona e farsi carico della questione”.

Promesse di impegno concreto, dunque.

Intanto domani, lunedì, dopo due settimane di ricovero e sedativi Andrea Albanese verrà dimesso dall’ospedale: “Uscirò con la certezza che il dolore fin qui ovattato dai farmaci, esploderà -scrive – Affronterò ogni cosa di volta in volta”. E poi chiede sostegno per la nuova iniziativa già annunciata e da noi di Piacenza24.com già riportata: la costituzione di una fondazione dedicata alla memoria di Luca e dedicata alla difesa dei bimbi, non solo con riferimento a casi del genere ma con portata più ampia. “Se rimarrete tanti con me in questa battaglia, ce la faremo – scrive – ma non voglio fans, come qualcuno ha detto…”.

E sempre ieri, lasciandosi andare a questioni private, Andrea Albanese ha anche chiesto pubblicamente perdono a sua moglie Paola, distrutta dal dolore e non presente in questa iniziativa di suo marito; non presente sui social network, precisa però Andrea: “E’ sempre accanto a me, nonostante tutto, e io la amo con tutte le mie forze”.