Minacce, persecuzioni, botte. Un mese di vero terrore quello vissuto da una ragazza piacentina di 15 anni, costretta a denunciare l’ex fidanzato, un 20enne di origini nordafricane. I fatti risalgono all’aprile scorso. La relazione, iniziata circa un anno prima, si era interrotta, ma lui non si rassegnava alla fine della storia d’amore. Il giovane ha così cominciato a condizionare psicologicamente la ragazza minacciando di togliersi la vita e tempestandola di telefonate. Notando però che l’ex fidanzata non dava segnali di voler tornare sui propri passi, il 20enne ha deciso di rincarare la dose e alle sempre più numerose telefonate, ad ogni ora del giorno e della notte, si sono aggiunte le minacce di morte: la giovane si apprestava a compiere 16 anni di lì a pochi giorni e proprio per l’occasione il ragazzo le rivolse spaventose promesse, dichiarando di volerle fare del male. Molto spesso le minacce si tramutarono in azioni concrete: il nordafricano in varie occasioni sorprese la ragazza e la picchiò. Senza contare gli agguati sul balcone di casa dove una volta il giovane si fece trovare dopo aver scavalcato di nascosto il cancello dell’abitazione di lei. La 15enne era arrivata addirittura a barricarsi in casa senza uscire più, per evitare di incontrare l’ex. In un altro frangente lui le mostrò un coltello e mimando il taglio della gola le disse: “Ti apro”. Attraverso il social network Facebook aveva anche cominciato a diffamare pubblicamente la giovane e i suoi genitori incolpando proprio la famiglia della ragazzina di mettere i bastoni tra le ruote alla loro relazione. Ma il nordafricano agiva anche su un altro versante: mostrandosi vittima disperata di uno spietato abbandono cercava di abbindolare le amiche della ex, addossando a quest’ultima colpe e responsabilità e chiedendo loro di fare da intermediarie per “far ragionare l’amata”.
Terrorizzata, la 15enne aveva anche pensato a un certo punto di tornare insieme all’ex, ma la sopportazione era ormai terminata e la paura troppa: la ragazza ha deciso così di sporgere denuncia alla polizia di Piacenza. Dopo aver ascoltato la testimonianza della vittima delle angherie, la polizia ha disposto l’arresto immediato e l’istantanea carcerazione per il ragazzo, con l’accusa di atti persecutori nei confronti di minore. Dopo 20 giorni di carcere il giovane si trova ora agli arresti domiciliari in attesa del processo che avverrà con rito abbreviato. Un intervento tempestivo e rapidissimo da parte della questura proprio perché la minaccia rappresentata dal presunto stalker era davvero concreta.
Lo spiega l’ispettore capo Fausto Gaudenzi: “Considerando gli elementi investigativi raccolti dalla sezione della squadra mobile che si occupa di reati contro la persona e contro i minori, il magistrato ha chiesto e ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari la misura cautelare più grave, ossia il carcere. Questo per tutelare al meglio la vittima di questi atti persecutori”.
Che consiglio date ad una donna che si dovesse trovare in una situazione di questo tipo?
“Innanzitutto di non esporsi mai in prima persona e di rivolgersi subito alle forze dell’ordine dalle quali riceverà indicazioni precise su come comportarsi. E’ fondamentale sporgere denuncia perché solo dopo aver formalizzato l’esposto alla questura le forze dell’ordine possono cominciare ad agire concretamente”.