Concorsi di architettura, 1 milione e 400mila euro per tre progetti piacentini

Dalla carta ora si passa ai cantieri. Dopo aver concluso la fase progettuale dei “Concorsi di architettura per la riqualificazione urbana”, la Regione Emilia Romagna mette in campo i finanziamenti per la realizzazione delle opere. È stata infatti approvata con una delibera di Giunta l’assegnazione dei fondi per 17 dei 19 Comuni vincitori del concorso: la cifra complessivamente messa a disposizione ammonta a 7.733.855 euro, con un limite indicativo di 550 mila euro come tetto massimo di finanziamento.

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Tre i Comuni del Piacentino che hanno ottenuto il finanziamento: Agazzano, Rivergaro e Piacenza.

Agazzano ha vinto con un progetto dell’architetto Davide Ferrari che prevede la riqualificazione dell’asse di via Roma e dell’ex Consorzio Agrario, mirando a restituire al centro del paese una nuova immagine, con la realizzazione di servizi mirati a un turismo consapevole. L’ex Consorzio agrario verrà recuperato con funzioni di ristoro e ostello, e nel comparto è compreso un intervento residenziale-commerciale con parcheggio interrato e una sala polivalente. La riqualificazione di via Roma comprende anche la struttura della “Casa dell’acqua”, una fontana per i visitatori che ridisegna lo spazio pubblico. La Regione contribuirà a finanziare il progetto con 400.000 euro, mentre l’avvio dei lavori è previsto per il 2014.

Rivergaro si è aggiudicato il contributo regionale con il progetto “La Piazza nel parco”, che prevede la riqualificazione di piazza Paolo e piazza Dante con la valorizzazione del parco sul Trebbia. Il finanziamento regionale sarà di 500.000 euro, con i lavori che partiranno già quest’anno.

Piacenza è stata premiata per il progetto di riqualificazione del Parco delle Mura: la Regione stanzierà 500.000 euro di contributi, e i lavori prenderanno il via nel 2014. «La qualità della nostra vita dipende in larga misura dalla qualità delle nostre città – spiega Freda –per questo è fondamentale investire sulle idee, sul valore “del pensare prima di fare”, sul recupero della dimensione del progetto e fare nostro il metodo di molti Paesi europei, dove mai si appaltano opere e si affidano incarichi senza passare attraverso un concorso pubblico alla ricerca del progetto migliore. Il concorso non deve rivelarsi, come troppo spesso è accaduto, solo tempo perso, ma dev’essere lo strumento per fare emergere il merito e le professionalità in grado di incrementare la qualità urbana delle nostre città. La Regione ha voluto dunque rilanciare una politica di interventi di qualità, nel sistema delle aree urbane, in cui al tema della riqualificazione fisica si aggiungono gli obiettivi della coesione sociale e della sostenibilità ambientale, nel perseguire un’alternativa necessaria all’espansione degli insediamenti nel territorio e al conseguente consumo di suolo».