Scompenso cardiaco, Piacenza coordina uno studio internazionale

La Cardiologia dell'ospedale di Piacenza guarda sempre di più all’Europa. Al reparto è stato affidato nei giorni scorsi il ruolo di coordinamento di uno studio internazionale. La ricerca mira a valutare la realizzazione di programmi di prevenzione secondaria e di controllo relativi a pazienti dimessi con diagnosi di scompenso cardiaco. Il lavoro coinvolgerà diversi reparti di Cardiologia in tutta Europa.
Il ruolo di regista di Piacenza nello studio è il frutto della collaborazione tra l’Ausl e l’associazione per la cura dello Scompenso cardiaco della Società europea di Cardiologia (European Society of Cardiology). La sinergia è stata formalizzata attraverso un accordo presentato e discusso in occasione della recente visita del presidente Stefan Anker. Incontrando i colleghi cardiologi dell’ospedale di Piacenza, il numero uno europeo ha condiviso con l’equipe diretta dal primario Giovanni Quinto Villani i principi cardine del lavoro.

Radio Sound

Lo scompenso cardiaco è la prima diagnosi di dimissione nei paesi occidentali, con una prevalenza in costante ascesa. Infatti, grazie alle moderne cure i pazienti superano le patologie acute (esempio infarto ed edema polmonare) ma sviluppano nel tempo una disfunzione organica del cuore denominata scompenso cardiaco, che presenta un rischio elevato di recidive (circa 50 per cento di nuovi ricoveri entro sei mesi).
La sfida è nella ricerca del controllo dei sintomi, della progressione della malattia e delle sue recidive dopo la dimissione dall'ospedale. 

Lo studio europeo, della durata di dodici mesi, ha come scopo il censimento dei programmi ora attuati nei reparti di Cardiologia per il controllo e la continuità delle cure post ricovero di pazienti con scompenso. A questi obiettivi si coniuga la promozione mediante azione di bench marketing di interventi di confronto e di miglioramento assistenziale.

La visita del professor Anker è stata inoltre occasione per confrontarsi e condividere futuri progetti di studio. Ad accogliere il luminare, oltre al primario Villani, erano presenti Massimo Piepoli, responsabile dell’unità Scompenso e cardiomiopatie, i cardiologi Alessandro Malagoli e Simone Binno e il professor Aderville Cabassi della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Parma.