A noi i tagli e ai dirigenti i premi produzione. E' in estrema sintesi il senso del presidio, andato in scena in mattinata in piazzale Marconi, davanti alla stazione ferroviaria, per tornare a parlare di trasporto pubblico non solo guardando i bilanci, ma anche alla qualita' del lavoro svolto. "Gli autisti non ce la fanno piu', sia dal punto di vista contrattuale che da quello dell'effettiva funzionalita' del loro lavoro che si riflette sui cittadini" ha detto Paolo Campioni, segretario di Usb, Federazione di Piacenza. E con lui, oltre ai dipendenti Seta, erano presenti anche alcuni lavoratori del pubblico impiego: dalla Provincia – che il prossimo anno non esistera' piu' e i dipendenti si sono detti tutt'altro che sereni sul futuro – a quelli del polo di mantenimento pesante Nord, che dipendono dal ministero della Difesa (per loro, stando agli ultimi tagli previsti dalla spending review, pare che a Piacenza ne dovranno andare in pensione, senza essere sostituiti, almeno una sessantina). "Mentre il bilancio, presentato pochi giorni fa, recita un buco di oltre 3 milioni di euro, a noi tagliano gli stipendi, la manutenzione dei bus, aumentano i biglietti, a loro – cioe' i dirigenti – si prendono migliaia di euro di premi produzione.Come si fa a continuare cosi'?" Si e' chiesto Campioni davanti agli altri lavoratori in presidio.
Di seguito le rivendicazioni del sindacato Usb:
È cominciata questa mattina all’alba la mobilitazione dell’Unione sindacale di base (USB) per difendere i diritti dei lavoratori del trasporto pubblico locale – Seta Le rassicurazioni della Regione sui finanziamenti a Seta e l’annuncio che non ci saranno altri tagli significativi contrastano con le dichiarazioni degli Enti Locali che affermano che l’efficienza del Servizio non deve essere ottenuta sulla pelle dei lavoratori. SETA SpA, insieme ai “sindacati che firmano tutto”, scarica invece sul personale tutte le conseguenze degli sprechi aziendali. Oggi USB sarà in piazza alle ore 10:00 contemporaneamente nelle tre città dove ci sono lavoratori Seta. Piacenza, Reggio Emilia e Modena. Il presidio a Piacenza sarà sulla piazza della Stazione ferroviaria, ma già questa mattina si è svolto un volantinaggio presso i cancelli della società in via Arda. L’unificazione dei bacini di Modena, Reggio Emilia e Piacenza invece di servire per realizzare risparmi da una migliore organizzazione aziendale, è diventata oggi l’occasione per colpire unicamente i lavoratori e i loro diritti contrattuali. Nessun aumento del proprio salario ma solo una miseria “una tantum” mentre dirigenti prendono premi di produttività anche di 90.000 euro I nostri colleghi delle aziende private sono usati come carne da macello, con l’obiettivo evidente che anche ai lavoratori di Seta sia gradualmente applicato questo stesso trattamento. Il diritto alla residenza di servizio in Seta rischia di trasformarsi in un optional ad uso e consumo dell’azienda e il tempo di viaggio da deposito a capolinea non viene correttamente considerato Ai nuovi assunti è stata creata una vergognosa “corsia speciale” che li porta ad un trattamento da lavoratori di serie B, precari e discriminati, una situazione che se non verrà modificata porterà purtroppo tutti a subire il ricatto di questa discriminazione. · Turni di lavoro che non rispettano la normativa vigente. Tutto questo con il sostegno di sindacati che sembrano aver dimenticato che il loro compito dovrebbe essere di rappresentare i lavoratori. USB Lavoro Privato si oppone a questo suicidio pilotato. USB è esclusa dai tavoli dove si firmano questi accordi osceni, e la cosa ci riempie di orgoglio, consapevoli che proprio il rifiuto di confrontarsi con USB dimostra che chi fa davvero sindacato crea seri problemi a chi vuol far pagare tutto ai lavoratori. La trattativa sul Contratto Nazionale, allo stesso modo, vede sul tavolo obiettivi come l’aumento dell’orario di lavoro, l’attacco alle residenze e al diritto a diarie e trasferte, il non pagamento della malattia breve, lo straordinario obbligatorio… Dopo l’elemosina con cui hanno chiuso 3 anni di mancata contrattazione, c’è il rischio di un ennesimo Contratto al ribasso a pesantissimo danno della categoria. Il 14 giugno sciopererà tutto il trasporto pubblico nazionale su ruota, rotaia e aereo per dire no al tagli di servizi, diritti e salari e basta a privilegi, incentivi da capogiri e moltiplicazione di incarichi dirigenziali e consigli di Amministrazione. USB Federazione di Piacenza Paolo Campioni.