Pubblica amministrazione e politica,è da li che passa il rilancio dell'industria e del Paese. La pensa cosi' Giorgio Squinzi che anche a Piacenza ha lanciato un appello: "La politica ci deve aiutare, perche' se non ripartono le aziende non riparte l'Italia".
Per il numero uno di Confindustria, intervenuto verso le 18 di oggi all'annuale assemblea dell'associazione piacentina dove e' stato confermato il presidente Emilio Bolzoni, la luce in fondo al tunnel e' ancora lontana: "Le proiezioni per quest'anno stanno peggiorando, da meno 1,5 a meno 1,8 soprattutto venendo da un anno in cui siamo scesi di un meno 2,4 nel 2012" ha detto.
Nel Salone di palazzo Gotico, alla presenza di tutte le istituzioni piacentine, Squinzi ha poi lanciato alcune proposte, soprattutto prendendo spunto dai numeri drammatici emersi sulla disoccupazione giovanile: "Chiediamo la defiscalizzazione del lavoro. Bisogna tornare a rendere competitive le imprese. Negli ultimi 5 anni il costo del lavoro in Germania e' diminuito del 5% mentre in Italia e' aumentato del 9".
Punto prioritario, comunque, per Confindustria e' "la semplificazione normativa e burocratica e il testo che abbiamo redatto per farlo lo abbiamo girato ai rappresentanti del governo. Però prima bisogna mettere mano al titolo quinto della Costituzione". Per Squinzi, poi, non e' vero che gli imprenditori non hanno investito nelle proprie aziende: "Se siamo ancora uno dei primi paesi in vari settori, come il manifatturiero dove siamo secondi in Europa, tanti hanno investito nella ricerca. Sono stereotipi. Esportiamo piu' di 500 milioni di euro l'anno, non dimentichiamolo".
Smentita, dal presidente di Confindustria, anche l'accusa che viene rivolta alle grandi imprese di evadere le tasse: "L'evasione fiscale non e' un problema particolare, c'e' in tutti i paesi, non lo vedo un punto centrale". Prioritario, invece, per l'associazione degli industriali e' lo sblocco dei pagamenti della pubblica amministrazione: "Bisogna mettere mano ai pagamenti in tempi ragionevoli, qualche primo risultato e' stato ottenuto ma tanta strada resta da fare. L'ho detto al presidente Letta: fino all'ultimo euro che esce dalle casse della pubblica amministrazione entri nelle casse delle imprese. Non possiamo tollerare distrazioni di risorse a fini diversi, non lasceremo spazio a nessun tipo di alibi".
Infine un pensiero al Sassuolo calcio, la favola della squadra di provincia che il prossimo anno giochera' in serie A e che e' sostenuta al 95% dal gruppo Mapei del presidente Squinzi: "Se nessuno ha puntato nel Piacenza bisogna chiederlo agli imprenditori locali. Io ho investito nel calcio, dove ha sede la mia ditta, perche' se il mio gruppo ha potuto prosperare e' anche grazie al distretto industriale in cui e' nato" ha chiosato.
Presente all'assemblea, senza troppo clamore, anche l'ex segretario del Pd, il piacentino Pier Luigi Bersani, il quale ha parlato di temi piu' strettamente politici: "Presidenzialismo o semipresidenzialismo possono essere una strada da seguire a due condizioni: che nei prossimi 18 mesi si facciano le effettive riforme di cui il Paese ha bisogno e che si introduca un sistema di contrappesi che limiti possibili derive populiste e individualiste". Quanto all'assemblea nazionale del Pd Bersani si e' invece detto "sereno e pronto a lavorare per il partito in cui credo".