Per la prima volta a Piacenza, dopo 86 edizioni in 93 anni, l’adunata dell’Associazione Nazionale Alpini ha fatto riscoprire alla città i suoi legami con il corpo degli Alpini. Un legame che nasce nel 1882 quando l’arruolamento nelle truppe da montagna si estende anche alle vallate appenniniche, che si consolida negli anni ottanta dell’Ottocento, quando Piacenza ospita il comando del IV corpo d’armata (e a comandarlo fu il generale De Sonnaz che rimase poi con la famiglia a Piacenza).
Per decenni i giovani di leva piacentini indossarono il cappello con la penna nera con un contributo notevole anche alla storia del corpo, assorbendone e coltivandone quei singolari valori che caratterizzano da sempre l’appartenenza agli alpini. E la città in occasione dell’Adunata ha risposto in modo entusiastico, accantonando di fronte alla allegra invasione di oltre 400 mila alpini, la consueta riservatezza.
Di queste cose si parlerà martedì 4 giugno alle ore 21.00 alla Famiglia Piasinteina, in via San Giovanni 7, in una serata dal titolo “Piacenza ha riscoperto la tradizione alpina” con l’intervento del Sindaco di Piacenza, Paolo Dosi, (la città e l’adunata), del Vice presidente dell’Amministrazione provinciale, Maurizio Parma, (la Provincia e l’adunata), di Fausto Fiorentini (lo spirito alpino tra senso di appartenenza e tradizione), Ippolito Negri (la storia degli alpini piacentini) direttore de “L’Urtiga” che ha realizzato uno speciale dedicato a “Alpini Piacentini – Decorati, caduti e storie di reduci”, Gaetano Rizzuto (i piacentini e l’adunata) direttore di Libertà che ha prodotto un grande sforzo giornalistico-editoriale nell’occasione. Intermezzi musicali con melodie alpine di Fausto Frontini già ufficiale degli alpini. Sarà presente una rappresentanza di alpini della sezione dell’ANA di Piacenza presieduta da Bruno Plucani. L'ingresso è libero.