Questa mattina il programma “Sound City” di Radio Sound ha ospitato Paolo Meneguzzi: il cantante è intervenuto per presentare il nuovo singolo “La vita cos’è”, anticipo dell’album previsto per settembre. Come sempre, Meneguzzi ha inciso diverse versioni della canzone per i mercati discografici stranieri.
“Sì, l’ho cantata in tante lingue, per fortuna il pezzo ha funzionato molto negli Stati Uniti, in inglese, ma anche in spagnolo per il mercato ispano-americano: è stato davvero bello, mi ha portato anche negli studi di Mtv a New York a fare promozione.”
Quindi questo è il nuovo singolo dell’estate…
“Sì, nuovo singolo, nuovo sound. Mi sono fermato per tre anni a cercare una nuova identità e per innamorarmi di nuovo della musica in generale, perché dopo un po’ che fai sempre le stesse cose -ho fatto per quindici anni un album all’anno, quindi ho avuto poco tempo per pensare e sperimentare – mi sono preso il mio tempo. Questo è un nuovo lavoro che mi da soddisfazione e non vedo l’ora di promuoverlo: spero che la gente lo recepisca nel modo giusto, è una nuova versione di Paolo Meneguzzi.”
Parliamo del tuo progetto benefico, “Progetto amore”…
“Progetto amore è il mio orgoglio, sono cinque anni che lo facciamo. Lo curo io e la mia compagnia di amici: è iniziato tutto col voler tornare a cantare nel mio paese per beneficenza, poi le persone si sono entusiasmate! Alla fine ci capita di accogliere ventimila persone, tutte per una giornata di beneficenza per i bambini in difficoltà, facciamo una raccolta fondi molto importante. Sono progetti che ogni anno controlliamo affinché vengano realizzati: abbiamo dato ambulanze, costruito scuole… E’ diventato ormai un’istituzione: hanno anche partecipato i Modà, Gemelli Diversi e Anna Tatangelo. Amici che si sono impegnati con questo progetto. Il bello è che permette non di dividere i problemi ma di condividerli tutti insieme. I ragazzi stanno insieme, fanno tornei calcistici, sia con bambini disabili che normodotati. È un progetto davvero bello, un progetto di condivisione dove i ragazzi recepiscono i valori della vita.”
Cosa ne pensi di grandi artisti come Enrico Ruggeri e Claudio Baglioni che hanno deciso di pubblicare una sola canzone per volta, lanciarla solo nel mercato digitale oltre a realizzare l’album solo alla fine?
“Beh, è un po’ come si faceva negli anni ‘50: si facevano le tournée, i singoli duravano anche due anni… credo che sia giusto, anche perché gli spazi radio e gli spazi per farsi ascoltare sono sempre meno o meglio: sono tanti, ma la concorrenza è tantissima. Se prima un pezzo passava una volta ogni ora adesso passa una volta al giorno: ci vuole anche il suo tempo, non la trovo per niente una cosa insensata anzi, una buona idea.”