Far muovere prima possibile un malato, anche durante il ricovero in ospedale. A quella che in gergo tecnico si chiama “mobilizzazione” è dedicato un convegno, in programma domani (martedì 28 maggio) nella sala colonne dell’ospedale di Piacenza. L’evento di aggiornamento professionale è promosso dal dipartimento Medicina riabilitativa diretto da Humberto Cerrel Bazo.
I fisioterapisti che operano nei diversi reparti si occupano – oltre ai programmi riabilitativi – anche di promuovere il “disallettamento” dei malati in relazione alla situazione patologica e al paziente, appena le loro condizioni lo consentono e di riportarlo al personale di reparto in un’ottica di equipe. Questo permette un miglioramento dell’autonomia e una riduzione dei tempi di degenza per una riconsegna al domicilio nelle migliori condizioni funzionali possibili. “Abbiamo messo a punto un protocollo – spiega Romeo Bocchi, direttore dell’unità operativa di Medicina riabilitativa estensiva – per poter declinare al meglio questa attività nei vari reparti”. La procedura proposta sarà illustrata dal fisiatra Francesco Fichera. Il convegno, che inizia alle ore 14.15, sarà introdotto dal dottor Cerrel Bazo. La fisiatra Sara Sverzellati illustra poi gli aspetti motori e funzionali dell’allettamento. Interviene quindi il geriatra Guido Gobbi, per descriverne gli aspetti clinici. Fabrizio Franchi, direttore di Geriatria e lungodegenza, propone invece una riflessione sulla sarcopenia e sulla nutrizione dei pazienti ricoverati. Franco Pugliese, direttore del dipartimento di Sicurezza, prevenzione e protezione, affronta gli aspetti preventivi. Il ruolo dei fisioterapisti nei reparti è proposto da Annarita Molinari, mentre la coordinatrice di Geriatria Paola Spelta illustra il ruolo dell’infermiere. Si chiude con un cenno alla terapia occupazionale con l’intervento di Monica Orsi.
Questa breve giornata di presentazione sarà di preambolo per una futura giornata di lavoro sulla sindrome ipocinetica, in fase di organizzazione con collaborazioni anche extra aziendali.