Assoluzione piena. E' la richiesta avanzata questa mattina dai difensori di cinque dei dieci imputati nell'ambito del cosiddetto processo Taddei dal nome del principale accusato ovvero il generale dell'esercito Giuliano Taddei, ex direttore del Polo di mantenimento pesante Nord da cui dipende l'area dell'ex Pertite; processo ormai giunto alle battute finali.
Nell'udienza scorsa, infatti, e cioè l'11 aprile, il pm Antonio Colonna aveva chiesto la condanna a due anni di reclusione per Taddei e per i due sottufficiali Bernardino Politi e Francesco Paonessa, tutti imputati per danneggiamento di area militare. Gli altri imputati sono Claudio Barella, Costantino Bellocchio, Carlo Rocca, Oliviero Vecchiato, Mauro Ferri, Alessandro Faggioli e Paolo Quaglia. Imputati civili, ovvero non militari, che si trovano a dover rispondere di furto dopo che sono cadute le accuse più gravi con le quali era stata avviata l'indagine: corruzione, falso ideologico, truffa ai danni dello Stato, furto e i reati ambientali legati a quella che il pm, nel corso della sua requisitoria, ha definito una mega discarica abusiva ricavata proprio all'interno dell'area dell'ex Pertite che si affaccia sulla via Emilia Pavese, periferia ovest di Piacenza. L'accusa ha fatto dunque le sue richieste e ora tocca ai vari difensori.
Questa mattina è stata la volta dell'avvocato Ettore Maini per l'imputato Mauro Ferri, dell'avvocato Stefano Piva per Carlo Rocca, Costantino Bellocchio e Bernardino Politi, l'avvocato Paolo Colagrande per Oliviero Vecchiato. E tutti, rivolgendosi ai giudici Italo Ghitti, Elena Stoppini e Adele Savastano hanno formulato la medesima richiesta: assoluzione.