“Basta soldi alle scuole private”. E’ l’urlo dei ragazzi del collettivo Spartaco, che nel pomeriggio hanno manifestato davanti al palazzo della Provincia, in via Garibaldi a Piacenza. I tagli all’edilizia scolastica – hanno denunciato gli studenti – hanno portato allo stato precario degli edifici anche nel Piacentino, a fronte di sempre meno investimenti nel settore. “Scuole fatiscenti, inadeguate ma anche non a norma rientrano in un disegno politico per favorire la scuola privata” ha spiegato sottolineato gli studenti del collettivo Spartaco in protesta. E i ragazzi hanno poi incontrato l'assessore provinciale Sergio Bursi, competente per gli investimenti nell'edilizia scolastica sul territorio.
IL COMUNICATO DEL COLLETTIVO:
La situazione dell'edilizia in Italia è drammatica: 50% degli edifici scolastici non possiede le necessarie certificazioni di agibilità, 65% non ha il certificato di prevenzione incendi, 36% ha bisogno d’interventi di manutenzione urgenti, 32,42% si trova in aree a rischio sismico, 10,67% in aree ad alto rischio idrogeologico.
La situazione nella nostra città non pare delle migliori come alcune statistiche affermano. Essa, infatti, non è delle più rosee: scuole fatiscenti ed inadeguate, strutture mai messe a norma o inutilizzabili, non ultimo ed emblema della condizione dei nostri istituti il crollo di una parte del soffitto del Liceo Artistico Cassinari.
Riteniamo, tuttavia, che il problema dell'edilizia scolastica vada inquadrato all'interno di una più ampia logica di progressivo smantellamento della scuola pubblica e di generalizzato attacco ai beni comuni (Acqua, Sanità, Abitare) che si sta verificando negli ultimi decenni. Ciò che è alquanto paradossale è che mentre le scuole pubbliche versano in condizioni disastrose e vengono a mancare i più fondamentali servizi e diritti (come ad esempio il diritto stesso al libero accesso all'istruzione) non mancano i lauti finanziamenti a scuole private e confessionali. Tutto ciò è assai grave e pone alla luce un vero e proprio meccanismo di privatizzazione del sapere volto a garantire un'istruzione di qualità solamente a chi se la può permettere.
E' per questo che mercoledì porteremo i nostri contenuti e la nostra radicale opposizione ad un modello scolastico e produttivo fondato sul profitto, convinti che solo con la lotta e l'autorganizzazione, potremmo conquistare il diritto ad un sapere critico e libero da logiche del profitto e di diseguaglianza.