Dopo il tesissimo consiglio comunale di ieri, che si è concluso con l'uscita di Guglielmo Zucconi dal gruppo consigliare dei Piacentini per Dosi per approdare al misto, arriva oggi un'articolata presa di posizione dei consiglieri grillini che, di fatto, hanno dato origine al grosso delle polemiche; a loro infatti erano rivolte le durissime critiche di Giovanni Castagnetti (Piacentini per Dosi), che li accusava di aver convocato congiuntamente due commissioni per fare pubblicità alla rappresentante di un'azienda privata (l'impianto di smaltimento rifiuti Vedelago); una delle due commissioni – la cui convocazione è stata definita illegittima – era presieduta proprio da Zucconi il quale non ha gradito la "pesante denuncia" di Castagnetti che in qualche modo lo riguardava proprio in quanto presidente. Pubblichiamo di seguito l'intervento di Andrea Gabbiani del Movimento 5 Stelle.
A seguito dell'audizione della sig.ra Carla Poli si sono scatenate roventi polemiche in consiglio comunale di cui siamo veramente orgogliosi. Proprio a questo serve il consiglio comunale, non a ratificare senza entrare nel merito le proposte della giunta o lo status quo, l'immobilità. Noi vogliamo il cambiamento e sappiamo che è difficile, che sarà contestato, che anche i giovani sono infondo vecchi habituè della politica e difficilmente si approcciano a nuove iniziative senza polemizzare e contratare con tutti i sistemi il progresso.
Noi portiamo fatti, la maggioranza parole.
Comune di Ponte nelle Alpi (Belluno) 8500 abitanti, costo dello smaltimento rifiuti raccolti attraverso cassonetti stradali e invio dei materiali in discarica, euro 450 mila, produzione di rifiuti indifferenziati pro capite 348 kg. Dopo 3 anni dall'adozione del porta a porta spinto con raccolta puntuale, riorganizzazione del servizio di raccolta e riciclaggio di circa il 90 % dei rifiuti, meglio denominati materiali post consumo, costo dello smaltimento 38 mila euro, produzione di rifiuto indifferenziato pro capite meno di 30 kg. Produzione totale di rifiuti pro capite: meno di 400 kg anno.
Certo il servizio raccolta ha richiesto maggior personale, ma si tratta di posti di lavoro che aumentano.
Di contro a Piacenza 103 mila abitanti circa abbiamo un costo di 3 milioni 160 mila euro di smaltimento del rifiuto indifferenziato. Il totale del costo della raccolta e smaltimento dei rifiuti è di 12 milioni di euro, produzione di rifiuto indifferenziato pro capite 380 kg (fonte ARPAanno 2010) 766 kg pro capite totali. I dati del piano finanziario ci sono stati forniti dall'assessore Romersi.
Le domande dei consiglieri durante l'audizione della Poli avrebbero secondo noi dovuto essere indirizzate a come poter procedere per ottenere un risparmio per i cittadini a seguito di una puntuale raccolta differenziata e di un recupero dei materiali post consumo, non indirizzandoli a incenerimento ma a ricilaggio, facendo rientrare il recuperabile in un ciclo economico virtuoso e ritornare di nuovo alla produzione.
Inoltre ci chiediamo se ci siano comuni della provincia che siano interessati a gestire in proprio il servizio attraverso la costruzione di impianti di selezione dei materiali post consumo che sono preziosi, vista la carenza di materie prima che abbiano in Italia, e che devono essere recuperati integralmente. Facciamo presente che i finanziamenti europei per la realizzazione di impiantistica destinata alla selezione e riciclo dei materiali post consumo se effettuati dai comuni sono per il 50 % del costo di realizzazione a fondo perduto. Una grande occasione che in Italia pochissimi comuni hanno utilizzato, premettiamo che tali fondi europei li alimentiamo noi con le nostre tasse e poi non siamo in grado di utilizzarli facendoli ritornare sul territorio italiano. Speriamo ci siano comuni della provincia di piacenza interessati alla possibilità di accedere a queste opportunità.
Noi facciamo il nostro dovere di consiglieri comunali, svolgiamo una funzione di controllo ma anche di proposta.
La domanda sorge spontanea: i consiglieri di Piacenza che hanno votato a favore del regolamento sulla tares, senza domandarsi sulla possibilità di alternative convenienti per la comunità, fanno gli interessi dei cittadini?