Quanto costano ai cittadini le iniziative del Consorzio di Bonifica? Lo chiede l’associazione Proprietari Case che fa capo a Confedilizia. L’associazione lamenta il fatto che il Consorzio organizzi eventi, mostre, visite e iniziative in generale senza comunicare le spese. “Il Consorzio di bonifica, allora, nelle sue mostre dovrebbe anche esporre quanto il Consorzio stesso costa ai contribuenti e, in particolare, ai condòmini e proprietari di unità immobiliari urbane in genere. In specie, dovrebbe dire (e spiegare) perché, gravando su condòmini e proprietari di casa della città di Piacenza, “sprema” da questi ultimi un complesso di circa 4 milioni di euro pur non essendo per loro (che già pagano per il servizio di fognatura che fornisce il Comune) di alcun beneficio”.
IL COMUNICATO
Il Consorzio di bonifica, a partire da oggi, s’imbelletta. E organizza mostre, visite e così via… Il Premio Nobel Milton Friedman – ricorda la Confedilizia di Piacenza – ci ha però insegnato che “nessun pasto è gratis”. Il Consorzio di bonifica, allora, nelle sue mostre dovrebbe anche esporre quanto il Consorzio stesso costa ai contribuenti e, in particolare, ai condòmini e proprietari di unità immobiliari urbane in genere. In specie, dovrebbe dire (e spiegare) perché, gravando su condòmini e proprietari di casa della città di Piacenza, “sprema” da questi ultimi un complesso di circa 4 milioni di euro pur non essendo per loro (che già pagano per il servizio di fognatura che fornisce il Comune) di alcun beneficio, neanche con la gestione dei Collettori diversivi Est e Ovest (come ha già deciso una sentenza del Tribunale dei Piacenza per gli immobili dell’Amministrazione provinciale, la quale ha dovuto per ottenere questo fare un apposita causa al Consorzio, così come sarebbe costretto a fare, per ottenere giustizia – secondo l’attuale normativa – ogni contribuente), Collettori la cui manutenzione costerebbe comunque al Comune – che da decenni ne reclama dalla
Regione la consegna, ma invano – 40 mila euro circa in tutto. Non fornendo i dati sulla contribuenza, il Consorzio “propina” a visitatori e scolaresche (più o meno volontarie) un’informazione monca, distorta, che contribuisce a non far pensare che “nessun pasto è gratis” – appunto – e quindi a giustificare le aspettative più varie e una mentalità sbagliata, che addebita alle istituzioni e alla comunità in genere il mancato soddisfacimento di ogni attesa, come se non vi fosse un corrispettivo – per le istituzioni e comunità stesse – da pagare. A pensare e a correggere questo tipo di informazione dovrebbero essere anche le organizzazioni (Confcommercio, Confindustria, Libera associazione artigiani, Confesercenti, Coldiretti, Confederazione nazionale artigianato-Cna, Confagricoltura, Confederazione italiana agricoltori-Cia e Confcooperative) che fanno parte del Consiglio di amministrazione del Consorzio, ma che non risulta neppure si siano opposte ai recenti aumenti di tariffa della contribuenza consortile obbligatoria, disposti – financo – per la nostra (quasi disabitata) montagna.