La “Spoon River” piacentina, in un libro gli epitaffi di oltre 400 cimiteri

Venerdì 3 maggio, alle ore 17,30, all’auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano in via Sant’Eufenia, verrà presentato il libro di Mario Biagini e Ada Pucci “Ti amerò dal cielo. Iscrizioni sepolcrali nei cimiteri del Piacentino” (Nuova Editrice Berti). Oltre agli autori interverranno il sindaco Paolo Dosi, l’assessore alla cultura Tiziana Albasi e Fausto Fiorentini.

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I due autori,  con un impegno che si è protratto per oltre quattro anni, hanno visitato tutti i cimiteri della provincia di Piacenza (ben 414) prendendo nota delle iscrizioni funebri più significative. Nel libro riportano anche una breve descrizione del cimitero. Si tratta di un’operazione importante per quanto riguarda la salvaguardia di un patrimonio culturale come le lapidi delle sepolture che spesso sono destinate ad essere distrutte quando hanno terminato il loro ciclo.

Il dottor Mario Biagini, originario di Rimini, è a Piacenza da quarant’anni: medico, è stato responsabile dell’ufficio di igiene pubblica. L’altra autrice della pubblicazione, Ada  Pucci, è la moglie del dottor Biagini: originaria di Pesaro, dal 1971 è a Piacenza dove ha insegnato lettere in diverse scuole medie superiori.

Biagini non è nuovo alle cronache letterarie: nel 2003  ha pubblicato il libro “Storia di Alina”, nel 2007 “Il Passatore” e nel 2009 “Melisina”. Sono romanzi, che pur avendo sempre uno stretto rapporto con la realtà, si sviluppano secondo uno schema fantastico.

Diverse le motivazioni di quest’ultimo libro: “Era da tempo, confessa l’autore, che pensavo ad un’opera del genere,  convinto che è importante che le memorie non vadano distrutte. Sinché un popolo ama e difende le sue memorie, fatte anche di castelli, di chiese, di palazzi e di cascine agricole, neppure il fenomeno più devastante riuscirà a cambiare la faccia della sua nazione. E’ dunque in questa prospettiva che è stato pensato il presente lavoro. Non sappiamo quale sarà il futuro dei nostri cimiteri –  nessuno per ora è in grado di dirlo. Perciò desideriamo conservare, almeno sulla carta, un certo numero di iscrizioni sepolcrali, nella consapevolezza che purtroppo gran parte di esse ha i giorni contati”.