Monumento all’emigrato: le perplessità dell’artista Alberto Esse

L'artista piacentino Alberto Esse riporta le proprie perplessità sulle modalità con cui è stato affidato l'incarico per la realizzazione del monumento all'emigrato, affidato dalla Provincia di Piacenza ad una ditta lecchese. Secondo Esse "la trasparenza non è di marmo" e invoca una pausa di riflessione per individuare un miglior percorso di partecipazione all'iniziativa.

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Di seguito il comunicato:

"La realizzazione industriale del monumento all'Emigrato, del costo 15 mila euro, è stato affidata dalla Provincia di Piacenza alla ditta Alexandros di Civate, in provincia di Lecco. Questa ditta, della cui esistenza e della cui attività non si trova traccia (a parte una indicazione errata) in internet, è stata costituita nel dicembre 2012 e ha iniziato la sua attività nell'ottobre 2012 (?!) e, secondo i dati della visura camerale, non ha dipendenti ma solo un amministratore unico e come recapito telefonico solo un cellulare. I contatti tra questa ditta e la Provincia di Piacenza (curatrice del progetto), per stessa ammissione della Provincia, sono stati tenuti, non si sa a quale titolo non essendo una dipendente, con la signora Alessandra Ticozzi che risulta essere la moglie del professor Abele Vadacca che ha curato per il Liceo Artistico Cassinari il Laboratorio, rivolto agli studenti, da cui è uscito il bozzetto vincitore.

Lo stesso professor Abele Vadacca e la moglie Alessandra Ticozzi sono i fondatori della ditta Arthà che si occupa della lavorazione del marmo. Ditta che opera da vari anni e la cui attività è ben nota e documentata anche dalle ricerche in internet. La Arthà ha sede sì nel comune di Valmadrera, mentre la ditta Alexandros ha sede nel comune di Civate, ma questi due comuni fanno parte di un unico agglomerato urbano senza soluzione di continuità, cosicché Via Trebbia in comune di Valmadrera (sede della Arthà) non è che la continuazione di Via Prà Trebbia in comune di Civate (sede della Alexandros). Non solo, ma il numero 1 di via Prà Trebbia (primo numero civico di Civate), sede della Alexandros, è confinate con il numero 39 di Via Trebbia (ultimo numero civico di Valmadreara), sede della Arthà. Quindi le due ditte, che si occupano entrambe della lavorazione artistica del marmo, sono almeno confinanti.

Tutte coincidenze? Può essere. L'iter procedurale dell'assegnazione di questo lavoro è burocraticamente corretto? Può essere. Ma siamo sicuri che sul piano della trasparenza e della eventuale presenza di un conflitto di interessi (almeno sul piano etico morale) non ci sia nulla da chiarire da parte di Provincia e Liceo Artistico?

Comunque, alla luce di questi elementi e delle polemiche sorte riguardo l'iter seguito, il referendum giornalistico, la collocazione, ci si chiede se non sia utile che la Provincia di Piacenza si prenda una pausa di riflessione riguardo il monumento all'emigrato per individuare un miglior percorso partecipato e condiviso.