Guida al tifoso: la scheda sul Real Spal

L’Atletico BP Pro Piacenza domenica, ore 15, a Ferrara sfida il Real Spal per centrare un buon piazzamento in vista dei play off. Ecco la scheda sui biancazzurri.

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Storia: A Ferrara la Società Polisportiva Ars et Labor è una vera e autentica istituzione, uno dei marchi inconfondibili della città degli Este dal 1907, anno della fondazione come Associazione Calcio Ferrara. Cinque anni dopo il club biancoblù assume l’attuale denominazione di Spal appunto, iniziando la sua attività nelle allora divisioni regionali e nazionali. Tra anni trenta e quaranta, i ferraresi fanno spesso da ascensore tra Serie B e C, con maggior presenza in quest’ultima categoria. Nel 1951 arriva la prima storica promozione in Serie A, restandoci per ben tredici stagioni consecutive annoverando come fiore all’occhiello il clamoroso quinto posto nel 1959-60. Sono anni magici nella città emiliana, nel 1946 la società viene acquistata da Paolo Mazza, imprenditore locale ed ex allenatore. Mazza si rivelerà ben presto un eccezionale talent scout, capace di lanciare dalla Spal giovani dal futuro assicurato, come Fabio Capello, Armando Picchi e il portiere Ottavio Bugatti tra i più noti, e di riportare in auge giocatori dati per finiti, il caso più eclatante è quello dell’argentino Oscar Massei. Tali scoperte valgono al presidente spallino il soprannomene di “mago di campagna”, oltre che vari incarichi federali tra cui quello di commissario tecnico nel 1962 per gli sfortunati mondiali del Cile in coppia con Giovanni Ferrari.
 La Spal tra anni cinquanta e sessanta è assieme al Padova il vero punto di riferimento del calcio di provincia italiano, poche spese e tante idee e nemmeno la retrocessione del 1964 intacca il magic moment degli spallini; tempo un anno ed è di nuovo Serie A. Questa volta, però, la gioia è decisamente più breve ed inizia un primo ripido declino, nel 1967 c’è una nuova retrocessione in B e un anno più tardi addirittura la ridiscesa negli inferi della C dopo più di vent’anni. Da quel momento a Ferrara non si vedrà più la massima serie. Nel 1973, dopo varie sofferenze, i biancoazzurri tornano in B, vivendo stagioni di medio livello senza sogni di promozione. Intanto in quegli anni finiva dopo trent’anni esatti l’era Paolo Mazza: il mago di campagna cede la società a Primo Mazzanti. Nonostante proclami e un allenatore di fama come Luisito Suarez, gli spallini retrocedono in Serie C nel 1977, una caduta prontamente spazzata via con l’immediato ritorno l’anno seguente in cadetteria. La situazione però non muta rispetto agli anni precedenti, la Spal vive altre quattro stagioni di anonimato con la caduta nel 1982 in C1. Un anno prima la città si ferma per la scomparsa di Paolo Mazza, al quale verrà giustamente intitolato lo stadio Comunale dove la sua amata Spal è solita giocare. Nonostante il periodo nebuloso, Ferrara in quegli anni diviene rampa di lancio per diversi allenatori che faranno bene in seguito, tra i vari ricordiamo Giovanni Galeone, Ottavio Bianchi e due che a Piacenza il marchio l’hanno impresso in maniera ben tangibile: GB Fabbri e Titta Rota. Gli anni ottanta per il calcio ferrarese sono pieni d’amarezza e poche gioie, tanto che il decennio si conclude con l’onta della retrocessione in C2 nel 1989. A risollevare parzialmente le sorti del glorioso team spallino, arriva nel 1990 Giovanni Donigaglia, patron della CoopCostruttori, che restituisce entusiasmo all’ambiente. Nel giro di due anni i cerbiatti ritornano in Serie B, una gioia effimera dato che la puntata tra i cadetti dura solo una stagione che, a quasi vent’anni di distanza, rimane l’ultima apparizione.

Negli anni seguenti la Spal ritenta subito l’assalto alla B, perdendo nel 1994 la finale dei playoff a Verona contro il Como di Marco Tardelli. Le delusioni portano a un forte ridimensionamento degli obiettivi, nel 1997 è ancora C2, ma grazie al nuovo tecnico Gianni De Biasi la sofferenza dura solo un anno con la soddisfazione l’anno seguente del successo in Coppa Italia di categoria. Nel 2002 Donigaglia cede le quote di maggioranza al cosentino Pagliuso, una mossa che lascia perplessa a ragione tutta la città estense che tre anni più tardi vive l’incubo del primo fallimento. Il Lodo Petrucci salva parzialmente gli spallini, che ripartono dalla C2 con una nuova società guidata da Gianfranco Tomasi. Le stagioni del nuovo sodalizio, tuttavia, non sono affatto esaltanti, e serve un ripescaggio nel 2008 per ritrovare la C1. Tornata nella terza serie italiana, la Spal viene acquistata dall’eccentrico Cesare Butelli; dopo un avvio in sordina, il nuovo patron acquista diversi giocatori dal passato importante nelle massime categorie, come Fabio Bazzani, Giacomo Cipriani e Marco Zamboni, non schiodando però mai i ferraresi dallo status di club di media classifica. Si arriva così all’ultima tormentata stagione, con gli otto punti di penalità per ritardi nei pagamenti e i playout persi in modo rocambolesco contro il Pavia. La retrocessione porta alla rinuncia all’iscrizione causa dissesto finanziario, ripartendo dalla Serie D con la nuova denominazione di Real Spal.

Percorso:  la formazione di Sassarini si presenta alla sfida con i rossoneri al sesto posto in classifica con 56 punti, 3 in meno del quinto posto che varrebbe i play off, obbiettivo della società. Le ultime giornate non sono state però semplici per i biancoblù che hanno dovuto affrontare sia il Tuttocuoio che la Pistoiese, ottenendo solo due punti in tre partite. Il match di domenica scorsa con in nero-verdi è finito con un pari; anche se la capolista ha potuto usufruire di un calcio di rigore, poi fallito da Colombo . Per andare ai play off il Real Spal deve soltanto vincere la gara, ma l’Atletico non può permettersi di perdere ulteriori posizioni in classifica. 
Precendente: lo scorso 16 dicembre l’Atletico si impose per 3-1. Era lo scorso 16 dicembre e per i rossoneri segnarono Cazzamalli, Piccolo e Bignotti.

Mezzolara – Real Spal 0-0
Real Spal
– Camaiore 1-1
Fidenza – Real Spal 0-1
Real Spal
– Formigine 2-0
Rosignano Sei Rose – Real Spal 0-2
Real Spal
– Fortis Juventus 1-3
Lucchese – Real Spal 1-0
Real Spal –
Forcoli 4-0
Real Spal –
Bagnolese 1-1
Massese – Real Spal 1-1
Real Spal
– Virtus Pavullese 2-1
Atletico Van Goof – Real Spal 1-4
Real Spal
– Pistoiese 2-0
Riccione – Real Spal 1-2
Real Spal
– Tuttocuoio SanMiniato 0-0
Atletico Bp Pro Piacenza – Real Spal 3-1
Real Spal –
Virtus Castelfranco 2-2
Real Spal
– Mezzolara 1-1
Camaiore – Real Spal 0-5
Real Spal –
Fidenza 3-0
Formigine – Real Spal 0-0
Real Spal
– Rosignano Sei Rose  2-0
Fortis Juventus – Real Spal 2-3
Real Spal
– Lucchese 2-2
Forcoli – Real Spal 2-1
Bagnolese – Real Spal 1-3
Real Spal
– Atletico Van Goof 3-2
Pistoiese – Real Spal 3-0
Real Spal –
Riccione 1-1
Tuttocuoio San Miniato – Real Spal 0-0

Punti di forza: attenzione a bomber Laurenti, a segno anche nel match di andata. Gianluca Laurenti, centrocampista 23enne del Real Spal, è già a quota 10 reti. Con il medesimo rollino di marcia anche la punta centrale Alessandro Marongiu, giovanissimo anche lui con 22 anni. Con 6 goal invece troviamo Diego Cubillos, attaccante colombiano classe ’85. Sempre a 6 centri  è il più esperto Davide Marchini: 31 anni , centrocampista che iniziò proprio nelle giovanili della formazione ferrarese.

Ultima Formazione: Gallo; Fiorini, Cintoi, Rosati, Piras; Braiati, Marcolini, Del Mastio; Laurenti, Marongiu (27' st Rocchi), Sartori (8' st Cubilos). A disposizione: Canalicchio, Viali, Massaccesi, Cucurnia, Shqypi. Allenatore: Sassarini.

Modulo: Il tecnico della Spal David Sassarini attua uno spregiudicato 4-3-3, che poggia molto sui tagli dei due esterni d’attacco Laurenti e Sartori oltre che sul lavoro sia in appoggio che in profondità della punta centrale Marongiu.
 A centrocampo i biancazzurri sono predisposti a tener un maggior equilibrio, con l’esperto Edo Braiati in posizione di mezzala a protezione della regia di Marcolini. Interessante anche il lavoro degli esterni di difesa, Fiorini a destra e Piras a sinistra, chiamati sia alla copertura in fase di non possesso che all’appoggio in fase di spinta.