Piacenza Jazz Fest presenta Didier Lockwood, un importante esponente (e pioniere) del violino moderno. Il concerto in programma domenica al teatro President nasce da un incontro tra Lockwood e il pianista Antonio Faraò: un sodalizio artistico che, con il supporto di una ritmica come quella formata dall’esperienza di Tullio De Piscopo e dalla solidità di Riccardo Fioravanti, ha raggiunto la sua completezza sonora ed espressiva. Un quartetto ispirato e intenso, un repertorio basato su composizioni originali di Lockwood e di Faraò.
Didier Lockwood è uno dei più brillanti violinisti jazz al mondo. Figlio spirituale di Stéphane Grapelli, si distingue nella scena jazz internazionale per il suo suono personalissimo e unico. È celebre per la sua tendenza all'esplorazione di nuovi contesti musicali e per la grande versatilità nel riprodurre vari tipi di suoni con il suo violino amplificato.
Antonio Faraò, l'unico pianista italiano ad aver suscitato l’ammirazione di Herbie Hancock, è musicista di altissimo livello. A Parigi nel 1998 ha vinto il prestigioso concorso pianistico Martial Solal e, a dispetto di una sua scarsa frequentazione italiana, si esibisce regolarmente nei più prestigiosi festival del mondo.
Tullio De Piscopo è tra i batteristi italiani più noti e apprezzati in tutto il globo. Ha collaborato con Astor Piazzola, Stéphane Grapelli, Gato Barbieri e tantissimi altri big del Jazz e non solo; fu batterista di Pino Daniele in vari dischi e in numerosi tour.
Riccardo Fioravanti, apprezzato bassista dal suono preciso e corposo, scopre la sua passione per il Jazz negli anni ’70. Ben presto il senso artistico, la grande versatilità e le alte capacità professionali lo portano a lavorare con i maggiori artisti italiani e stranieri. Negli anni ’80 suona con l’Orchestra Ritmica della RAI, nei primi anni ’90 è tra i membri della rinata Orchestra del Festival di Sanremo e dal 2000 si dedica stabilmente al jazz.
Il concerto inizierà alle 21.15