Il 68 anniversario della liberazione quest’anno per la nostra città è speciale: il tricolore, tradizionalmente esposto in questa occasione, nel 2013 coincide con la Grande Adunata degli Alpini, così come ha ricordato nel suo discorso il presidente della provincia Massimo Trespidi.
Le cerimonie di oggi, che proseguiranno per tutta la giornata con vari momenti, hanno preso il via dal Pubblico Passeggio con un corteo, accompagnato dalle note della Banda Ponchielli, che arrivato al “Dolmen” ha ricordato i Caduti della Resistenza con la deposizione di una corona d’ alloro.
Cerimonia ufficiale, invece, in Piazza Cavalli dove sono state deposte corone d’ alloro al Sacrario sotto i portici del Gotico.
Successivamente gli interventi delle autorità: a salire sul palco per primo Mario Cravedi, presidente dell’ ANPI piacentina, che ha ricordato un episodio molto toccante, uno di quegli episodi che capita di sentire nei racconti dei partigiani e di chi la guerra l’ha vissuta, in prima persona. Il comandante Paolo, il carabiniere e partigiano Paolo Araldi, in un estremo gesto di eroismo e fierezza chiede di essere giustiziato non con la fucilazione alla schiena ma guardando negli occhi i loro carnefici ad uno dei quali disse “sei troppo giovane per fare questo mestiere”.
A seguire gli interventi del presidente della Provincia, Massimo Trespidi, e del sindaco Paolo Dosi, infine la parola a due studenti, Edoardo Pivoni del liceo Cassinari e Mattia Raggio del Gioia, che hanno raccontato la loro esperienza nel viaggio della memoria presso il campo di Fossoli, nel Modenese. Non solo Auschwitz, Bergen Belsen, Dachau, Mautausen ma anche campi di prigionia in casa nostra.
Ai nostri microfoni proprio questi due ragazzi, assieme a chi la resistenza l’ ha vissuta in prima persona, il prof. Ettore Carrà, partigiano, che aveva pressapoco l’ età dei due studenti quando l’Italia usciva dalla guerra.
La mattinata poi ha avuto una prosecuzione musicale con le 100 chitarre e le 1000 voci per la Resistenza. In Piazza sono stati intonati i canti della Resistenza ma anche pezzi più recenti come “Viva l’ Italia” di Francesco De Gregori.
Nel frattempo, nella chiesa di S. Francesco, si è svolta una cerimonia religiosa a cui hanno partecipato le autorità civili e militari.