Prima seduta del consiglio comunale dopo le elezioni presidenziali che hanno portato di nuovo al Colle Giorgio Napolitano e molti degli interventi nella prima parte, quella dedicata alle comunicazioni, sono partiti proprio dalla situazione nazionale. Ma prima ancora la seduta è stata aperta da un fuori programma: l'invasione, si fa per dire, dei vertici dell'associazione nazionale degli alpini che hanno invitato all'adunata i presenti, a partire dal sindaco, con tanto di spilla dell'evento donata a tutti. Tornando alle comunicazioni, dopo qualche considerazione sul Napolitano bis e qualche frecciata sulle dimissioni di Bersani, con Massimo Polledri della Lega che ha ironicamente omaggiato Daniel Negri del Pd e il sindaco Paolo Dosi di una confezione di tortellini, si è passati ai temi locali.
Due quelli che hanno scaldato maggiormente gli animi: il raduno dei sinti previsto a Piacenza per la fine di maggio e la questione sicurezza in via Roma. Perplessità sul raduno sono state sollevate sempre da Polledri. O meglio, preoccupazione con riferimento all'aumento dei furti ogni volta che i sinti si riuniscono da qualche parte. Pronta la risposta del sindaco che ha spiegato come si tratti di un raduno a carattere religioso che si svolge in città da otto anni senza problemi. Su via Roma è stata presentata una mozione dal consigliere del Pdl Giovanni Botti che chiede alla giunta il massimo impegno per garantire la sicurezza in una zona che si rivela sempre più problematica ma anche per aumentare la percezione di sicurezza in quei cittadini che oggi hanno paura ad uscire di casa. Un tema, questo, che com'era prevedibile ha acceso la polemica in consiglio, con prese di posizioni decisamente dure. Una su tutte: il consigliere Carlo Pallavicini (Rifondazione) ha ribaltato la questione sottolineando l'aspetto piacentino del problema: proprietari di case troppo esosi e datori di lavoro che sfruttano il lavoro degli immigrati.
Il resoconto della seduta
La seduta del consiglio comunale è iniziata con l'"invasione" della sala da parte dei vertici dell'Associazione nazionale Alpini: il generale Silverio Vecchio, presidente nazionale dell'Ana, e il presidente provinciale Bruno Plucani sono entrati, berretto e penna nera in testa, e hanno distribuito a tutti i presenti, dal sindaco ai consiglieri, una spilla degli Alpini.
Le comunicazioni sono iniziati con un intervento di Michele Bricchi (Pd) sulla manifestazione tenuta dagli ultras in via Roma. Duro attacco a Tommaso Foti (FdI), accusato di aver preso parte a un evento definito grottesco per la partecipazione di alcuni soggetti. Attacco anche Massimo Polledri (Lega): partecipazione dettata da un tornaconto di visibilità. Attacco anche a quei piacentini che «affittano a prezzi incredibili tuguri ai limiti dell'abitabilità». Complimenti al Copra Volley per i livello a cui hanno portato lo sport piacentino.
Carlo Pallavicini (Rifondazione comunista) interviene ancora su via Roma: non mette in risalto i veri problemi di quella zona. Poi sposta il suo intervento sui temi nazionali: «L'elezione di un presidente della Repubblica di 88 anni – ha detto – è il segno dell'incapacità di rinnovarsi di questa società».
Ha preso la parola Tommaso Foti che, glissando sulle frecciate di Bricchi, ha parlato prima delle condizioni di via Tramello, ridotto ormai a una piscina, si è rivolto direttamente al sindaco Paolo Dosi facendogli notare che il tavolo sulle aree militari, previsto, non si è mai di fatto aperto. Un intervento accorato, il suo, che di fatto ha posto l'accento sull'immobilità del Comune rispetto al tema delle aree militari, a partire dell'ex Pertite. Che la Giunta, in buona sostanza, decisa qualcosa.
E' poi toccato a Massimo Polledri (Lega) che, senza esitare, ha puntato il dito contro il Convegno evalgelico organizzato per il secondo anno consecutivo dai Sinti, previsto a breve, ovvero alla fine di maggio, dopo l'adunata degli Alpini. Preoccupazione è il sentimento espresso dal consigliere del Carroccio: «Se è vero che non tutti i sinti sono ladri è tuttavia vero che moltissimi ladri sono sinti, quindi…». La questione locale era stata preceduta da una frecciata sulla politica nazionale tutta rivolta al Pd: «Bersani è riuscito a sfasciare il Pd tanto da doversi dimettere nonostante abbia vinto le elezioni – ha detto – Il tutto per colpa dei suoi amici del “tortello magico”». E goliardicamente ha quindi regalato una confezione di tortellini sia al capogruppo del Pd Daniel Negri, sia al sindaco Paolo Dosi, esponente del Pd.
Marco Tassi (Pdl) esordisce con un flash di respiro nazionale: «E' quantomeno strano che un presidente della Repubblica venga eletto due volte, soprattutto in questa situazione. Ed è proprio questa, la situazione politica, a preoccupare di più». Tornando ai temi locali e in particolare a via Roma, Tassi replica alle accuse di Bricchi (Pd) invitandolo a dare un'occhiata alle manifestazioni di Piacenza Antagonista e agli striscioni che apparivano prima di prendersela con la manifestazione degli ultras».
Per quanto riguarda l'Adunata degli Alpini, Tassi torna su una proposta che aveva già fatto ma che non è stata raccolta: fare una mappa dei ristoranti e dei locali che intendono tenere aperto la sera. «Evidentemente le buone idee non piacciono – dice – Forse non ci si rende conto che stiamo parlando di 400mila persone in arrivo qui, il che non è mai successo».
Tassi chiude con la questione Luna Park, particolarmente discussa: «Ora pare che si faccia nel parcheggio della Galleana proprio in concomitanza con l'Adunata degli alpini, quando poteva essere a disposizione di tutti. Bisogna pensarci prima, almeno un anno fa».
Giovanni Castagnetti (Piacentini per Dosi) apre il suo intervento con una provocazione riferita alle polemiche sui sinti: «Grazie all'ex sindaco Guidotti (di centrodestra, ndr) per aver fatto il campo nomadi.
Il consigliere Filiberto Putzu (Scelta civica) ha preso la parola ponendo l'attenzione sul Molo11 in vista della stagione estiva: «L'anno scorso non era stato fatto il bando, quest'anno come ci si muove?».
Ha quindi preso la parola il sindaco Paolo Dosi, iniziando dall'ultima sollecitazione: «L'anno scorso era stata una sperimentazione per animare una zona particolare della città. Quest'anno non si porrà il problema perché in estate la zona diventerà un cantiere già previsto da tempo».
Samuele Raggi (Idv) ha invitato a non sprecare i pasti delle mense pubbliche: «Che si facciano controlli mirati».
E' poi tornato sul tema ex Perite. A gennaio abbiamo incontrato di nuovo i vertici militari – ha detto Dosi – pur in assenza di rappresentanti del Governo. La prossima riunione del tavolo è stata rinviata a quando sarà possibile avere la partecipazione di un rappresentante del Governo.
Per quanto riguarda il raduno dei Sinti, il sindaco Dosi parla di un equivoco: «E' un'associazione religiosa che da otto anni si incontra sul nostro territorio, ma solo quest'anno qualcuno se n'è accorto. Se non è mai accaduto qualcosa sino ad ora è evidente che sono state messe in campo tutte le misure necessarie. Vengono qui forse perché Piacenza è comoda logisticamente. Quest'anno il raduno si terrà in via Bazzani, in un parcheggio ampio e capiente. Ci sono tutti i placet degli uffici e della questura ma la manifestazione, come tutte le manifestazioni, sarà presidiata». E precisa: «Il Comune non ha mai sostenuto esborsi per questo raduno; anzi: abbiamo sempre incassato a titolo cauzionale 3mila euro a cui quest'anno se ne aggiungono altri per la posizione particolarmente centrale».
L'intervento di Daniel Negri (Pd) è iniziato con il ringraziamento al collega Polledri per i tortellini. «E' il primo consiglio comunale dopo le elezioni presidenziali – ha poi detto – ed è giusto fare un paio di considerazioni di respiro nazionale. Ora il Paese chiede un Governo e bisogna prendersi delle responsabilità: e sono per un governo di larghe intese. Il governo si fa con le forze parlamentari uscite dalle urne e con chi si vuole prendere le responsabilità. Ci sono problemi in Italia che non possono aspettare le lotte interne ai partiti, come il Pd. Mi auguro che il presidente Napolitano dia il via a questo processo».
Barbara Tarquini (M5S) inizia con un buon lavoro al presidente Napolitano e si limita a notare che in questa fase «far tornare nuovo quello che è vecchio» non è una cosa che faccia bene al Paese.
Dopo una breve discussione sull'interrogazione sollevata dai grillini e relativa alla viabilità nella zona artigianale della Veggioletta, in consiglio si è poi parlato della situazione di via Roma con la mozione presentata dal consigliere Giovanni Botti del Pdl: «Ben prima delle più recenti polemiche sulla manifestazione organizzata dagli ultras – ha detto – avevamo posto il problema della sicurezza in questa zona, sia dal punto di vista effettivo sia dal punto di vista della percezione da parte dei cittadini». Un problema che sul quale non bisogna abbassare la guardia e per il quale il consigliere Botti impegna la Giunta a fare tutto ciò che sia in suo potere per evitare gli episodi di violenza e anche per dare sicurezza ai cittadini, soprattutto di sera. Non solo: Botti parla anche della necessità di controlli igienico sanitari nei vari locali ed esercizi pubblici. E com'era prevedibile il dibattito si è infiammato.
Giulia Piroli (Pd) ha parlato di volontà di risolvere i problemi: «Se vogliamo che via Roma viva, dipende da noi, dal nostro impegno, dalla nostra volontà»
Massimo Polledri (Lega): io non credo più alle favole, credo ai fatti. Se c'è qualcuno che viene qui, beve fino a notte e orina sui nostri usci è una cosa che non va bene, e non mi interessa da che parte del mondo arrivino.
Tommaso Foti (Fratelli d'Italia) ha alzato la voce difendendo la posizione di chi parla di «paura ad uscire di casa». «Non sono tutti mitomani – dice – E se voi della Giunta andaste a vedere in che condizioni si trova la zona di via Roma di notte ve ne rendereste conto; bottiglie di birra sulle scalinate della chiesa, risse eccetera». Non sono invenzioni ma problemi concreti, dunque. Ed è il concetto che ha espresso con la solita foga anche il consigliere Marco Tassi: «Da anni noi facciamo mozioni e solleviamo il problema ma non si è fatto nulla. Ci deve essere il presidio, vigilanza continua». Risposta flash del sindaco Dosi, a intervento di Foti in corso: «In via Roma ci vado, stia tranquillo; magari andiamo in orari diversi». Replica istantanea: «Se c'è andato alle 19 di problemi non ce ne sono. Ma se è andato più tardi non può non aver visto la situazione».
Dai toni forti anche l'intervento di Carlo Pallavicini (Rifondazione comunista) che, sempre con riferimento a via Roma, ribalta il problema e ne sottolinea la natura economica e assolutamente piacentina, «altroché la coppa» – dice. Problema piacentino, dunque, perché piacentino è «lo sfruttamento del lavoro di molti migranti da parte di aziende del territorio o che nel territorio hanno sede» e piacentini sono i proprietari di casa «che affittano a prezzi esorbitanti tuguri fatiscenti lucrando sui magri stipendi dei migranti».
«Abbiamo la consapevolezza del problema» dice il sindaco Dosi. E snocciola una serie di interventi che vengono fatti quotidianamente, settimanalmente, mensilmente da parte della polizia municipale. Certo – ribadisce Dosi – la polizia municipale «non ha le stesse qualifiche delle forze dell'ordine, e non lo dico per scaricare la responsabilità ma per chiarezza». E ha aggiunto che l'impegno della giunta è massimo per garantire la sicurezza ma anche per stimolare rapporti civili, attività culturali. Anche i controlli negli appartamenti sono ricominciati in modo sistematico.
La mozione di Botti è stata approvata sebbene con qualche riserva in sede di indicazione di voto da parte del Pd e del M5S.