Stop a nuovi distretti industriali nel Piacentino: “Sviluppo con riqualifica”

La Provincia di Piacenza e le categorie economiche si stanno muovendo per rilanciare i distretti industriali piacentini. Il progetto, che era stato anticipato nei mesi scorsi dal presidente di Confindustria, Emilio Bolzoni, ha trovato riscontro ieri in un incontro ufficiale e in mattinata dallo stesso numero uno di palazzo Cheope, quando lo abbiamo raggiunto alla lezione tenuta all’università Cattolica, a margine dell’incontro con i ragazzi che seguono Economia Aziendale con il professor Daniele Fornaroli. 

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In sostanza si tratta di una proposta di Confndustria in fase di elaborazione per “rigenerare” le aree industriali e quindi  incentivare l'attività. Lo spunto è stato dato dal censimento delle aree produttive predisposto da via Garibaldi, che è poi finito sotto la lente di ingrandimento di numerosi soggetti. 
“Ho parlato ieri con l’assessore Patrizia Barbieri (in Provincia con delega a Programmazione e Sviluppo economico del territorio, ndr) e lo abbiamo fatto sulla base del bel lavoro di analisi dello stato dell’arte prodotto dai loro uffici”, ha spiegato Bolzoni.

Il progetto, non solo va avanti ma pare trovarsi in fase avanzata, visto che sono già stati presi contatti con i Comuni del territorio interessati. 
“Ci troviamo ad avere centinaia di zone industriali, la più piccola di 40mila metri quadri e ancora le definiamo tali, ma non si fa così politica industriale e di conseguenza promozione sviluppo. Bisogna decidere come, dove e in che dimensioni. Anche perché abbiamo bisogno di un territorio affascinante per aziende della zona ma soprattutto per chi viene da fuori. Bisogna impostare un lavoro a medio termine” ha sottolineato il presidente di Confindustria. 

A Piacenza, nel 2012, la superficie occupata dalle aree produttive equivale a 4mila e 182 ettari, distribuiti in 115 ambiti e 36 comuni. In parte attive, nella maggior parte dei casi che hanno prodotto consumo di suolo, con capannoni vuoti e che non hanno creato occupazione, con scarsa riqualificazione di insediamenti. “Bisogna pensare diversamente lo sviluppo territoriale economico – ha detto l’assessore Barbieri -, occorrono strategie diverse ma rioccupando le aree che esistono già, non realizzandone di nuove. Questo con azioni sinergiche tra pubblico e privato. Comunque pensando in grande”. 

Accantonato, insomma, il sogno di avere un distretto industriale in ogni comune, ora la Provincia sta cercando di pensare al futuro dell’economia piacentina “stimolando i sindaci e le categorie economiche con idee concrete” ha chiosato l’assessore. Tutti d’accordo: Confindustria, Confapi, Camera di commercio, Coldiretti, Unione agricoltori, Collegio dei geometri, Ordine degli architetti, degli ingegneri, e dei geologi che ieri erano presenti all’incontro e stanno collaborando alla percorso di rilancio.