“Pertite, le posizioni del Comune sono incomprensibili. Giunta e Consiglio la smettano di arroccarsi”. Il Parco nella ex Pertite ancora una volta irrompe nella città in un momento delicato e decisivo per le future sorti dell’ area. A prendere posizione in favore del comitato e a bacchettare l’amministrazione comunale e le forze presenti in Consiglio comunale è Piacenza Bene Comune, il movimento di stampo ambientalista nato alle ultime elezioni Comunali del 2012 che aveva candidato Pierangelo Solenghi sindaco.
“Una collettività intera si mobilita – si legge in una nota – L’instancabile Comitato ha ancora chiamato i cittadini per una nuova raccolta di firme che in pochi giorni ha raggiunto le 2.000 adesioni per chiedere una variante al Prg che faccia progredire il cammino del Parco. Artisti, intellettuali, esponenti dell’editoria prendono posizione e stimolano la “politica” a compiere percorsi e atti concreti. La Fondazione di Piacenza e Vigevano, attraverso il suo Presidente, si dichiara interessata a cercare soluzioni condivise in favore dell’acquisizione e realizzazione di un parco cittadino che ha un indubbio valore sociale. Mentre tutto ciò accade, l’Amministrazione comunale e, in modo trasversale, molte forze politiche presenti in Consiglio Comunale sembrano arroccarsi in una specie di assurda difesa di scelte assolutamente indifendibili utilizzando continue e sempre meno credibili motivazioni di carattere tecnico e di opportunità.
A queste maldestre considerazioni, che servono solo a creare confusione tra i cittadini, ha già ampiamente risposto il Comitato con argomentazioni supportate da riferimenti precisi di legge che altri,contrari, non hanno assolutamente indicato né confutato. Argomentazioni che hanno trovato nell’incontro di Martedì scorso all’auditorium della Fondazione un ulteriore e coerente ragionamento con precise domande a cui il Sindaco non è stato in grado di dare altrettante precise e coerenti risposte.
A noi preme evidenziare le vere motivazioni alla base di queste incomprensibili scelte dell’Amministrazione, ma anche di molte forze politiche presenti in consiglio comunale; motivazioni che sono essenzialmente di ordine politico connesse ad interessi, se pur legittimi, di alcuni che si frappongono alle esigenze e i bisogni della maggioranza dei cittadini di Piacenza.
Deve essere chiaro che, al di là delle interessate dichiarazioni della maggior parte delle componenti del Consiglio che si dichiarano a favore del Parco e nella stessa Giunta, esistono posizioni contrapposte e che ,in questo momento, ma forse da sempre, la posizione contraria alla realizzazione dell’intera area a Parco è quella preminente. Non si spiegherebbe infatti la caparbietà nel non volere la “variante” richiesta dal Comitato che , dal punto di vista politico- urbanistico sanzionerebbe, con un atto amministrativo, non solo la volontà dell’Amministrazione, ma diventerebbe un valido motivo per una contrattazione “al ribasso” con l’amministrazione militare. E’ indubbio infatti che un’area prevista nel PRG a verde pubblico avrebbe un valore di mercato di gran lunga inferiore rispetto ad una in cui esista una previsione di edificabilità come, purtroppo individuato nel PSC attraverso l’allegato “Masterplan”.
Il voler inserire l’area della Pertite all’interno del PSC assieme a tutte le altre aree militari è un “ giochetto” molto chiaro in cui rischia di essere coinvolto anche il sindaco Dosi. Infatti, a questo punto, la Pertite diventerebbe una merce di scambio con tutte le altre aree e, facilmente, essendo quella più disponibile per un ulteriore edificabilità, si troverebbe nelle condizioni di essere tutta o in parte sacrificata alla speculazione. In questo modo si rinnegherebbe come fatto da diversi consiglieri di maggioranza e minoranza nella seduta della commissione di lunedì 8 aprile, non solo la volontà popolare espressa con il referendum del 2010, ma anche gli impegni assunti in campagna elettorale e dopo la nomina dall’attuale sindaco Dosi. Quindi la Pertite non rappresenta solo l’esigenza di una miglior condizione di vita e di salubrità per la città, ma anche un momento importante di democrazia e partecipazione. Vogliono l’Amministrazione Comunale e le forze politiche presenti in Consiglio assumersi la responsabilità di negare alla comunità piacentina questo strumento?”.