Quest’anno a Fiorenzuola le manifestazioni per la festa di Liberazione del 25 aprile sono iniziate già ieri, coinvolgendo in particolare i giovani. Il primo appuntamento del programma organizzato dal comitato provinciale Anpi di Piacenza, dalla sezione Anpi di Fiorenzuola con il Comune, dal Museo della Resistenza piacentina, si è tenuto ieri sera e ha trattato del G8 di Genova, undici anni dopo quella pagina buia nella storia della nostra Repubblica.
Titolo della serata – svoltasi all’auditorium San Giovanni dalle ore 21 – è “G8 Genova 2001: una questione pubblica”. Sono intervenuti Vittorio Agnoletto, portavoce del Genoa Social Forum, il giornalista Lorenzo Guadagnucci, testimone diretto degli eventi, vittima dell’irruzione alla scuola Diaz, oggi membro del Comitato “Verità e giustizia per Genova”; il professor Peppino Coscione, genovese, impegnato nella Comunità cristiana di base di Oregina e che fu insegnante di Carlo Giuliani (il ragazzo ucciso durante gli scontri del 20 Luglio 2001 in piazza Alimonda).
I giovani sono stati protagonisti veri, si diceva, per due motivi: tanti erano coloro che hanno partecipato alle manifestazioni no global di Genova, undici anni fa. Ma a Fiorenzuola i protagonisti di ieri hanno raccontato quegli eventi anche agli studenti di due istituti superiori piacentini presso le loro scuole: il liceo Gioia e l’istituto Romagnosi.
Il progetto “G8 Genova, un altro mondo è ancora possibile” è stato elaborato da Manuela Meneghelli, Alessandra Danesi, Alessandro Pigazzini, tutti giovani dell’Anpi: “L’idea di questo progetto – raccontano – nasce dal bisogno personale, ma crediamo anche condiviso da molti, di riaprire, di affrontare, di comprendere una pagina buia della storia del nostro Paese affinché si possa guardare e costruire un futuro di fiducia nei confronti del nostro Stato e delle nostre istituzioni. Uno Stato in cui i diritti civili siano riconosciuti e difesi come base di una società democratica, che sono poi gli stessi valori della Resistenza antifascista”.
Particolarmente toccante, poi, il ricordo dei drammatici momenti dell’incursione della polizia nella scuola Diaz, da parte del giornalista Guadagnucci: “Ricordo bene quei momenti. E’ stata la prima volta che ho avuto paura, una paura fisica di morire – ha spiegato -, poi mi è rimasta impressa l’immagine dei ragazzi che gridavano ‘mamma’, disperati”. Non solo, perchè ricordare fa male anche per quello che è avvenuto subito dopo: “Purtroppo – ha detto il giornalista – le istituzioni non hanno fatto chiarezza, in particolare dai vertici non sono arrivate le risposte che ci aspettavamo. Soprattutto della polizia, che non ha ancora fatto i conti con quanto avvenuto”.
RICERCA SUL FASCISMO Impegnati in un’attenta ricerca sulle origini della violenza fascista nel territorio piacentino, sono stati poi i giovani del Mattei di Fiorenzuola (V B del liceo) che, guidati dal professor Luciano Orlandini e con l’aiuto dello storico Franco Sprega, avevano realizzato una mostra aperta al pubblico. Ora hanno dato vita ad una pubblicazione che sarà presentata – sempre nell’ambito delle manifestazioni per la festa di Liberazione – sabato 13 aprile alle 16, in auditorium S. Giovanni. Interverranno Orlandini, il preside Mauro Monti, l’alunna Francesca Ponchielli. Un’altra studentessa, Giulia Polloni, sabato 20 aprile alle 16 presenterà insieme a Sprega il libro “La giovane maestra (1920-42) “, nato da un’intervista a Santina Evangelista.