Un documento da inviare all’Agenzia territoriale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici e i rifiuti per esprimere la contrarietà dei sindaci piacentini verso il nuovo metodo tariffario transitorio – relativo al servizio idrico – adottato dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas (Aeeg). E’ questo l’esito del vertice che ha visto riuniti questa mattina in Provincia l’Ufficio di presidenza di Atersir locale – presieduto dal presidente della Provincia Massimo Trespidi – e i rappresentanti di Atersir locale e regionale. Sul tavolo le nuove tariffe del servizio idrico che, secondo le simulazioni presentate durante l’incontro di questa mattina, subirebbero un aumento rispetto al 2011 sia per l’anno 2012 sia per l’anno 2013. Entro il 30 aprile prossimo Atersir regionale dovrà trasmettere le tariffe predisposte da Aeeg ai gestori interessati; quindi entro i successivi tre mesi l’Autorità approverà le tariffe. “A fronte di 12 milioni di mancati investimenti sul territorio piacentino – ha detto il presidente Trespidi a nome dei sindaci presenti – non è possibile subire oggi un aumento delle tariffe idriche deciso da una legge dello Stato. Per questo motivo abbiamo deciso di esprimere in modo chiaro e netto la nostra totale contrarietà attraverso un documento, che sarà inviato all’Agenzia dell’Emilia Romagna, in cui confermiamo la ferma opposizione ad un sistema tariffario che penalizza prima di tutto i cittadini. Una delle cause di questa situazione è la scelta sbagliata della Regione Emilia-Romagna di aver trasformato gli Ato in ambiti regionali: entrare in un contesto più ampio ha cancellato la virtuosità locale, costringendo il territorio a subire un aumento delle tariffe”. “Avere delegato ad una autorità centrale la fissazione delle tariffe dell’acqua allontana ulteriormente il servizio idrico dai territori e dalla programmazione territoriale”, ha sostenuto il sindaco di Piacenza Paolo Dosi, rappresentante del sistema locale piacentino in seno ad Atersir. “Si tratta – prosegue il primo cittadino – di una scelta sciagurata del governo centrale, che si rivelerà penalizzante per un territorio come il nostro che ha programmato il servizio idrico in modo virtuoso con un regolatore locale virtuoso, tariffe contenute ed investimenti significativi, con l’eccezione di quest’ultimo periodo in cui il gestore ha ingiustificatamente disatteso il piano d’ambito”. Il documento condiviso sarà preparato dall’Ufficio di presidenza locale e sottoposto all’assemblea dei 48 sindaci piacentini il prossimo 23 aprile (durante il Consiglio locale), a 24 ore dalla discussione tra i banchi del Consiglio d’Ambito regionale delle nuove tariffe.
Prosegue inoltre parallelamente il percorso per la costituzione di un soggetto gestore del servizio idrico. Così come stabilito nell’ultimo Consiglio locale alla fine di marzo, ha infatti ufficialmente preso avvio in queste ore il percorso (condiviso con il Consiglio locale di Reggio Emilia) di valutazione per l’affidamento della gestione del servizio idrico a soggetti in house o di diritto pubblico, escludendo quindi l’ipotesi di una gara. Ad oggi si è entrati nella fase di definizione degli incarichi al fine di produrre analisi legali, economiche e finanziarie generali e verifiche più specifiche, tecniche ed economiche sulla situazione locale. Nel richiedere un supporto ad Atersir, l’assemblea di sindaci piacentini ha indicato alcuni possibili soggetti cui affidare compiti di responsabilità nel supporto all’Agenzia: si tratta del coordinatore del Consiglio locale di Piacenza e presidente della Provincia di Piacenza Massimo Trespidi, del componente del Consiglio d’Ambito e sindaco di Piacenza Paolo Dosi, del coordinatore del Consiglio locale di Reggio Emilia e assessore all’Ambiente della Provincia di Reggio Emilia Mirko Tutino e, infine, del componente del Consiglio d’Ambito di Reggio e sindaco del Comune di Correggio Marzio Iotti.
Si ricordano infine le prossime tappe del percorso: entro il 30 giugno condivisione con i portatori di interesse delle linee guida del nuovo assetto dell’affidamento e produzione delle relazioni finali; entro il 30 settembre condivisione politica e sociale dei risultati dello studio e scelte finali; entro il 30 novembre possibile attivazione societaria.
“L’affidamento del servizio a Iren – ha sottolineato Trespidi – si sta rivelando sempre più critico e problematico in quanto la società si è resa responsabile di mancati investimenti per 12 milioni di euro e il servizio offerto al territorio risulta discutibile. Si tratta ora di valutare tutte le opzioni possibili per individuare un soggetto gestore che consenta di contare su un servizio adeguato alle necessità dei piacentini”.
“Questa scelta è estremamente importante – spiega il sindaco Dosi – e ci permetterà di fare una valutazione importante circa l’assetto ottimale del servizio idrico, facendo una verifica seria sulla opportunità fornita dal referendum di riavvicinare la gestione al territorio attraverso un percorso di ripubblicizzazione che può passare per un’azienda consortile o una società in house o una società mista. Su questo tema, nei prossimi giorni, partirà anche il percorso partecipativo presso il Consiglio Comunale di Piacenza, che darà un ulteriore contributo in questa direzione per costruire una maggiore consapevolezza collettiva su questi temi”.