La manifestazione più numerosa degli ultimi dieci anni. Così Carlo Pallavicini ha battezzato il corteo partito oggi dai giardini Margherita per protestare contro il foglio di via inflitto ad Aldo Milani del Sì Cobas. Circa 500 i partecipanti, operai del polo logistico, molti migranti, ma anche diverse realtà del panorama della sinistra radicale. Oltre a Rifondazione, partecipano anche Partito Comunista dei lavoratori, Alternativa comunista e anarchici, ma anche rappresentanti del centro sociale Crash di Bologna, dei Carc e del coordinamento No austerity, che hanno sfilato per le vie del centro giungendo fin sotto la prefettura. Per Arafat (Sì Cobas) “è l’inizio di una nuova fase della lotte, dalla protesta per i diritti all’interno dell’azienda ci si sposterà alla critica dell’intero sistema capitalistica responsabile della continua produzione di nuovo sfruttamento”. “L’unica divisione che riconosciamo è quella tra padroni e sfruttati – ha aggiunto Fabio Zerbini del Sì Cobas Milano – non ci vedrete mai più divisi tra cristiani e musulmani, italiani e africani”. Tanti i cori che inneggiano al ritorno di Aldo Mlani testimoniando una vicinanza umana con il segretario che va oltre la semplice solidarietà. Non sono mancate le critiche alla Cgil giudicata dal corteo “incapace di difendere i lavoratori”.