Il movimento 5 Stelle non molla e, nonostante la mozione presentata e respinta nella seduta di consiglio comunale dello scorso 25 marzo (oltre ai 3 consiglieri del Movimento solo un altro voto a favore, di Massimo Polledri, Lega Nord), torna alla carica sulla questione del parcheggio interrato di Piazza Cittadella. Forti del partecipatissimo incontro con la cittadinanza tenutosi poco più di una settimana fa in Sant’Ilario, dell’intervento del geologo Giuseppe Marchetti che ha ravvisato diverse negligenze nella fase preparatoria dei lavori e del sostegno di Italia Nostra, i “grillini” hanno inoltrato ieri al segretario Generale Diana Naverio una interrogazione formale riscontrando “alcune irregolarità rispetto all’ammissibilità del progetto”.
In primo luogo, la difformità dal PRG vigente: “Nel Piano Regolatore, l’area destinata al parcheggio interrato non risulta essere Piazza Cittadella, bensi Piazza Casali che si è deciso invece in un secondo momento di non modificare, senza considerare inoltre che la normativa regionale prevede l’impossibilità di apportare modifiche al centro storico” – ha sostenuto Barbara Tarquini nella conferenza stampa di quest’oggi.
“Il nostro non è un attacco alla segreteria comunale – ha precisato – ma una semplice richiesta di chiarimenti a una parte terza”.
Dubbi dei grillini anche sulle società risultate vincitrici dell’appalto. Per Mirta Quagliaroli, “ad ora non risulta che sia pervenuta a Palermo la certificazione antimafia, una mancanza preoccupante”.
Ma attenzione posta anche sul rischio archeologico. “Se i lavori dovessero essere fermati per ritrovamenti storici durante gli scavi, il danno sarebbe enorme dal punto di vista economico. Meglio dunque fermare il progetto ora, concordare con la ditta vincitrice dell’appalto la conciliazione bonaria” e trovare un altro luogo più consono per il parcheggio”.
Ma in caso di stop ai lavori – è doveroso precisare – i costi dell’eventuale penale ricadrebbero interemente sulle casse comunali, anche se il M5S ammette di non aver effettuato una stima del costo economico dell’operazione.
“La bocciatura in Consiglio comunale non è sufficiente a bloccare la nostra azione. Per progetti di questo genere è indispensabile il coinvolgimento della cittadinanza per dare un senso urbanistico alla Piazza che, prima ancora di essere un parcheggio, è un luogo di incontro sociale” ha concluso Barbara Tarquini.