La Chiesa è riuscita laddove la politica langue da anni. Superare la crisi di sfiducia dei fedeli si può, a volte semplicemente attraverso atti simbolici. I primi gesti del nuovo Papa, Francesco I, hanno colpito tutti lasciando un segno ben visibile nelle menti dei credenti, e non solo.
Prima il rifiuto della croce d’oro, dell’auto ufficiale e dell’appartamento pontificio. Poi la richiesta di allentare la morsa della scorta premettendogli l’abbraccio della gente e la riduzione delle celebrazioni liturgiche. Un Papa innovativo e dal volto umano che ad alcuni già ricorda l’indimenticabile Giovanni Paolo II. Un primo impatto con il popolo dunque fortemente positivo, anche a costo di alimentare qualche malumore tra i prelati del Vaticano, che non vedono di buon occhio cotante novità. Chissà che il carattere dell’argentino presentato come colui che “viene dalla fine del mondo” non renda sempre più evidente lo scarto tra l’obiettivo di creare una “Chiesa dei poveri e per i poveri “ e l’opulenza dei tanti cardinali abituati a ben altro tenore di vita. Per ora i piacentini – come dimostra il nostro sondaggio – appaiono molto fiduciosi e affascinati dalla personalità del nuovo vescovo di Roma.