Una stangata da 2.317 milioni di euro, quasi il 10% del gettito nazionale. Tanto e’ costata l’Imu ai cittadini dell’Emilia-Romagna nel 2012, prima dei nuovi aumenti che aspettano i contribuenti quest’anno. I dati del Centro studi Sintesi di Venezia diffusi oggi dalla Cna dell’Emilia-Romagna confermano che la regione ha pagato piu’ di altre zone d’Italia l’imposta sugli immobili. In media un cittadino emiliano-romagnolo, “neonati compresi”, ha versato per l’Imu 523 euro, cioe’ 131 euro in piu’ della media nazionale. I territori che hanno sborsato di piu’? Ravenna (578 euro), Bologna (567) e Parma (561). Nel complesso la provincia-capoluogo ha contribuito per un quarto (24,3%) al gettito regionale.
Tra i Comuni, oltre il 44% degli incassi Imu in Emilia-Romagna viene dalle 12 citta’ piu’ grandi. Ma si registrano forti differenze tra un municipio e l’altro. Ad esempio, l’Imu (complessiva) mediamente piu’ salata l’hanno pagata i 94 abitanti di Zerba, mentre a Sogliano sul Rubicone (Forli-Cesena) la cifra e’ di appena 125 euro. San Lazzaro di Savena (Bologna) ha invece il poco invidiabile primato della media piu’ alta sulle prime case: 455 euro ad abitante, mentre a Sogliano hanno pagato 46 euro. Complessivamente, il passaggio dall’Ici all’Imu ha comportato in Emilia-Romagna un incremento fiscale di 1.355 milioni di euro, pari al 141% rispetto all’Ici pagata nel 2011.
L’aumento piu’ elevato si e’ registrato ancora una volta a Ravenna (+168%) e a Bologna (+165%), seguite da Forli’-Cesena (+158%). Le cose, sottolinea la ricerca, non miglioreranno nel 2013: la spending review portera’ un nuovo taglio dei trasferimenti statali sui Comuni per 150 milioni di euro ai Comuni della regione, col rischio di una “ulteriore crescita della tassazione locale” come compensazione. (DIRE)