Un sistema fieristico regionale a “tre punte”. Cosi’ lo immagina l’assessore regionale alle Attivita’ produttive, Giancarlo Muzzarelli, che per il 23 aprile prossimo ha convocato il tavolo fieristico, che avra’ all’ordine del giorno il progetto di aggregazione delle societa’ dell’Emilia occidentale e di quelle della Romagna sul modello di quanto gia’ avvenuto per Bologna, che oggi governa anche Modena Fiere e Ferrara Fiere. “Negli anni recenti- ricorda Muzzarelli, che rispondera’ durante la prossima seduta dell’Assemblea legislativa regionale ad un’interpellanza sul destino della Fiera di Reggio Emilia- l’attivita’ fieristica in Emilia-Romagna si e’ consolidata ed e’ cresciuta attorno ai tre grandi poli di Bologna, Rimini e Parma: questa e’ la ‘geografia dei poli fieristici’ che vogliamo continuare a sviluppare”.
Per l’assessore, infatti, “il sistema fieristico emiliano-romagnolo e’ l’altra grande realta’ fieristica italiana accanto a quella di Milano: per mantenere la sua influenza deve sempre piu’ essere considerato come un unico grande polo anziche’ la somma di tante individualita’”. Oltretutto, l’alleanza della “area emiliana” tra Piacenza, Parma e Reggio “puo’ essere anche una risposta importante alle difficolta’ economiche della Fiera di Reggio, con una regia unica di qualita’, come per la realta’ romagnola con Rimini, Cesena, Forli'”. Infine, conclude Muzzarelli, la Regione dovra’ valutare una strategia che contempli anche “un’alleanza importante tra i tre centri dell’Emilia-Romagna, Milano e Verona, per valorizzare la nostra economia qui in Italia e nel mondo”.