Ha confessato Roberto Truffi, l’impiegato di banca, accusato di aver ucciso domenica pomeriggio con un colpo di fucile il figlio Massimiliano, che lavorava come tornitore a Mulazzano, nel lodigiano, al termine di un litigio nella loro villa a Triginto di Mediglia. Ha raccolto le sue parole il sostituto procuratore di Lodi Alessandra Simion, incaricata ieri di seguire il caso. L’uomo ha spiegato che nella casa della famiglia era stata organizzata una festa per salutare la figlia 23enne in partenza per un periodo di lavoro in Sardegna. è arrivato in ritardo. Poi la richiesta di avere una stanza tutta per se nella villa di famiglia. E il padre, che sopportava da 8 anni le bizze del figlio, per i noti problemi di droga, non ce l’ha fatta più sparandogli con il suo fucile da caccia.