I postini sul piede di guerra, dopo l’ipotesi di accordo che le sigle sindacali si sono viste presentare da Poste italiane. In particolare è l’Ugl Comunicazioni a lanciare l’allarme: “Potremo fornire meno servizi con conseguenti ritardi di recapito. Tagli e sviluppo non stanno bene insieme. I giri dei postini aumentano così come la riduzione del personale. I disagi ci saranno e sono causati dalla politica dell’azienda, oltre che dal calo dei volumi” ha spiegato Francesco Arcuri, segretario provinciale del sindacato Unione Generale del Lavoro.
DI SEGUITO IL COMUNICATO:
E’ strano che l’ultima volta alcune SIGLE abbiano fatto tanto rumore, e informato la cittadinanza ed in questa occasione nessuna informazione sui tagli contenuti nell’ipotesi di accordo nonostante gli stessi al recapito sono piu’ o meno gli stessi numeri dell’ultima proposta.
Siamo fermamente convinti che il servizio postale, per il suo ruolo di connessione sociale e per la funzione di tutela del piccolo risparmio, viene considerato un bene comune.
Per difendere questo bene comune, il servizio pubblico, l’occupazione e tutti i beni comuni, non dobbiamo rassegnarci ma prendere l’iniziativa e lottare uniti, L’Ugl pensa che in una citta’ come Piacenza a pagare saranno i postini sempre meno, e la cittadinanza con tutti i ritardi e disservizi che ne deriveranno causati dalle zone ingrandite.
In merito all’ipotesi di intesa sottoscritta il 28 febbraio u.s., questa Segreteria non ritiene sussistenti, allo stato, i presupposti per proseguire e sviluppare la prevista fase di confronto a livello di Area per i seguenti motivi.
1) La proposta di rimodulazione degli attuali assetti dei Servizi postali elaborata dall’Azienda, si fonda su un erroneo presupposto, e cioe’ che le risorse applicate ai medesimi siano eccedentarie rispetto alla domanda dei servizi. UGL Regionale pensa al contrario, che il Servizio di Recapito sia caratterizzato da una situazione carenziale, se rapportato ad una evoluzione del medesimo in termini di valorizzazioni commerciale e di un miglior sfruttamento del “Portafoglio relazionale” detenuto dai portalettere;
2) L’incremento di ulteriori segmenti di Mercato da parte di Operatori privati
dimostra che vi sono ampie opportunità di crescita dei Servizi Postali non ancora
colte, anche con riferimento al processo di recapito;
3) L’intesa proposta da Poste, al di la di formule vuote e ritualistiche, e’ chiaramente
indirizzata a perseguire una politica di ”tagli” e non certo di espansione e sviluppo
qualitativo del servizio di Recapito;
4) La realizzazione dei previsti “tagli” non porterebbero alcun reale beneficio in
termini di produttività, soddisfazione e fidelizzazione della clientela, bensì un loro significativo peggioramento.Infatti, come sostenuto da Shawn Achor, ricercatore di Harvard, ”se i lavoratori sono infelici incrementare le ore e lo stress diminuisce la produttivita’”(v.The HappinessAdvantage)
5) L’ipotesi di accordo in commento non stabilisce in modo puntuale i tempi, le
modalita’ e i contesti in cui dovrebbe aver luogo la ricollocazione dei portalettere
ritenuti eccedentari.
A nostro parere l’azienda dovrebbe incrementare gli sforzi per pensare “differente”, in una logica di rilancio e rivitalizzazione del Servizio di Recapito