A Palazzo Gotico sono confluite da numerose località emiliane, lombarde, piemontesi e toscane studenti e insegnanti impegnati in una sessantina di redazioni di giornali delle scuole secondarie superiori. Sono stati protagonisti di un convegno che ha cadenza annuale e che in questa edizione ha avuto per tema “Testate studentesche: la nostra storia, le nostre storie”. Ne sono promotori il Cidis (Centro di Informazione e Documentazione per l’Innovazione Scolastica e formativa), l’Ufficio Scolastico Territoriale, la Consulta provinciale degli studenti e il Cis (Coordinamento interregionale della stampa studentesca), che riunisce studenti, insegnanti e alcuni amministratori di Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte. L’iniziativa è stata sponsorizzata dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano e ha ricevuto sostegni dall’Ufficio Scolastico Territoriale e dal Comune e dalla Provincia di Piacenza che, oltre al patrocinio, hanno garantito l’uso gratuito dei prestigiosi ambienti in cui si sono svolti i lavori. Il convegno è un’iniziativa marchiata Piacenza, poiché qui è nata e qui si tiene per l’undicesima volta: in altre occasioni le città ospitanti sono state Brescia, Torino, Alessandria, Asti e Racconigi. Siamo alla ventesima edizione, che non a caso focalizza i “percorsi storici”: quello della collaborazione delle varie città del Cis, che ha tenuta viva questa singolare occasione di incontro, e quelli delle singole redazioni, alcune delle quali pubblicano testate che hanno compiuto quindici – vent’anni e oltre. Una lunga traiettoria, che non vuol certo concludersi ma trovare nuove motivazioni e nuovi stimoli per proseguire su un cammino che continua a rivelarsi positivo per le opportunità formative che esso offre con gli incontri, i confronti, le collaborazioni e le scelte progettuali e creative che lo connotano. Anche attraverso tutto questo può alimentarsi l’attesa e la preparazione di tempi diversi, più entusiasmanti di quelli attuali. Dunque: una coniugazione di storia, attualità e futuro.
La mattinata, nel salone di Palazzo Gotico, è stata dedicata agli excursus storici, allo scambio di giornali e progetti e all’intervento di un illustre concittadino: Giangiacomo Schiavi, vicedirettore del Corriere della Sera. Un momento particolarmente significativo è stato rappresentato dal ricordo del prof. Giuseppe Mattei, recentemente scomparso, che con la sua personalità, straordinaria per l’ampiezza e profondità degli interessi e per la grande disponibilità, ha coordinato la partecipazione delle redazioni di Brescia ed ha recato contributi creativi alla progettazione dei convegni. Appuntamento poi all’Istituto industriale “G. Marconi”, ove si riuniscono dodici commissioni centrate ciascuna su differenti argomenti di discussione (dall’importanza di documentare e storicizzare, ai vari aspetti del lavoro redazionale, a diverse problematiche legate alla scuola e all’attualità). Conclude un’assemblea plenaria dedicata alle relazioni delle commissioni e all’approvazione del documento finale. Piacenza, presente con centotrenta ragazzi e insegnanti in rappresentanza di diciassette redazioni, ha svolto un ruolo determinante nell’organizzazione dell’evento.
Ospite d’onore, si diceva, il piacentino Giangiacomo Schiavi, vicedirettore del Corriere della Sera. Quali consigli da dare ai giovani giornalisti?
“Voglio riportare le parole che un giorno pronunciò il fotografo e giornalista piacentino Carlo Bavagnoli, che diceva di passare i suoi momenti più belli quando riusciva a raccontare le storie delle persone. ‘Non mi importa dei soldi e della fama’ diceva. E io credo proprio che sia questo il bello del giornalismo, il raccontare storie, far emergere persone in grado di essere d’esempio, di rendere migliore la vita soprattutto in questo periodo difficile. In questo momento, per esempio, la persona ideale da raccontare è il Papa: ha fatto subito capire che i problemi della realtà di oggi vanno affrontati con umiltà e ritornando sulla strada, il principio fondamentale del giornalismo. I giovani chiedono di vedersi garantito un futuro e io credo che oggi stia a noi: abbiamo vissuto momenti privilegiati e ora dobbiamo lasciare spazio ai giovani, dare loro una possibilità”.