Tutta Cortemaggiore in piazza dei Patrioti, tutta a riempire la chiesa di Santa Maria delle Grazie e il sagrato che si affaccia su via XX Settembre. Tutta la città magiostrina, a partire dal sindaco Gabriele Girometta, piange Nicola Zaffignani morto a 16 anni per un maledetto incidente stradale: il suo scooter si è schiantato contro un’auto di fronte all’oratorio del paese e per lui non c’è stato scampo.
Lo conoscevano tutti, qui a Corte: Nicola, Zaffo per gli amici, era nato per giocare a pallone e aiutava suo padre Mario, fruttivendolo del paese, nel negozio di famiglia. Piazza gremita in attesa del feretro, dunque, e avvolta da un silenzio irreale nonostante i tantissimi giovani: il silenzio di un dolore che una famiglia e una comunità non vorrebbero mai provare.
Il corteo funebre è arrivato poco prima delle 16. In testa, stretti l’uno all’altro, il papà Mario Zaffignani, la mamma Giorgia, il figlio maggiore Alberto, 21 anni, e i due nonni. Attorno a loro tutto il paese, e non è un modo di dire. La chiesa non è riuscita a contenere la folla che ha voluto essere presente alla messa celebrata dal parroco don Luigi Ghidoni, visibilmente commosso: «Di fronte a una vita strappata in questo modo e così preso all’affetto dei suoi cari e di tutti noi cosa si può dire?». Una vita strappata a 16 anni e il parroco, con un filo di voce (conosceva bene Nicola) s’è lasciato andare a un «non vorrei essere al vostro poso» riferito ai genitori e come a sottolineare la loro forza, la loro capacità di rimanere composti nel dolore straziante, l’ultimo che un papà, una mamma e un fratello dovrebbero mai provare; come a sottolineare la lezione di vita che questa famiglia, così duramente provata, sta dando a tutta la comunità.
«Non è nè il sacerdote a parlare oggi né i concelebranti – ha proseguito don Luigi – siete voi, voi e il vostro dolore». E a parlare sono anche i tanti gesti d’affetto per questo ragazzo che, nonostante la sua giovanissima età, ha lasciato il segno. Ed è un segno positivo. Tra questi gesti c’è la veglia dei suoi compagni di squadra e dei suoi amici in casa, l’altra sera, di fronte al feretro.
Fuori dalla chiesa abbiamo raccolto anche il commento di Gabriele Girometta, sindaco di Cortemaggiore: «Un ragazzo così, con un futuro davanti, stroncato da una fatalità del genere… C’è veramente da riflettere e pensare». Ma non è tutto. Il primo cittadino coglie l’occasione per lanciare una stilettata al governo centrale: «Il problema della sicurezza delle nostre strade sta diventando sempre più prioritario. Noi abbiamo un progetto da 20mila euro già pronto che contribuirebbe ad aumentare la sicurezza del paese dal punto di vista viabilistico ma non possiamo realizzarlo per colpa del patto di stabilità. Trovo che sia veramente assurdo: da un lato ci sono le esigenze che questi fatti ogni giorno portano alla luce, dall’altro un governo centrale che impedisce a noi sindaci di fare quel che è meglio per le nostre comunità».