Violento e armato: si indaga sulla provenienza dell’arma usata da Castignola

Il reato si estingue con la morte del reo, recita la legge. Gabriele Castignola, di Vigolzone, 65 anni, muratore in pensione suicida ieri a San Giorgio dopo aver sparato tre colpi di pistola alla ex moglie, si è portato nella tomba tutti i rancori, le liti, le angosce di una separazione drammatica e le paure per un futuro incerto e forse reso ancora più incerto dalla crisi economica e dalle conseguenze dei suoi trascorsi penali (aveva di recente patteggiato 4 mesi di reclusione per minacce proprio alla ex moglie). Trascorsi per i quali temeva di perdere la villetta di Vigolzone di cui era proprietario insieme alla ex.
Maria Grazia Mosconi, 67 anni, madre di tre figli avuti proprio da Castignola, si trova tuttora ricoverata in terapia intensiva all’ospedale di Piacenza con prognosi riservata: uno dei tre colpi esplosi dall’ex marito con una pistola Beretta calibro 22 non registrata le ha lesionato l’arteria femorale e la donna ha rischiato di morire dissanguata. Per fortuna l’intervento dei sanitari è stato tempestivo e ora pare che il pericolo di vita sia escluso.

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Se la disperazione di Gabriele Castignola non gli avesse fatto premere il grilletto contro se stesso oggi i carabinieri starebbero indagando per tentato omicidio. Le uniche indagini che si stanno svolgendo, invece, sono più che altro concentrate sull’arma: da dove arriva la Beretta che ha sparato? Il numero di matricola non è abraso e ora si tratta di risalire alla sua provenienza anche se non sarà facile: è una pistola che ha senz’altro più di mezzo secolo e potrebbe essere stata trovata nei cantieri dallo stesso Castignola (lo ricordiamo, muratore in pensione).

Sul caso, coordinato dalla pm Michela Versini, stanno lavorando i carabinieri del Nucleo investigativo comandato dal capitano Rocco Papaleo e i colleghi della stazione di Pontedellolio comandata dal maresciallo Vito Sechi. Il quale nei mesi scorsi aveva raccolto la denuncia della ex moglie, a quanto pare spaventata dal contegno più volte violento di Castignola, e che proprio la mattina del tentato omicidio-suicidio aveva parlato con lo stesso Gabriele Castignola, andato da lui in caserma a Ponte per chiedere delucidazioni sulla sua posizione con la giustizia. «Grazie maresciallo – avrebbe detto alla fine del colloquio – Mi ha proprio tranquillizzato». Poche ore più tardi ha sparato alla ex moglie e si è suicidato davanti a lei, terrorizzata e sanguinante. L’autopsia dovrebbe essere effettuata all’inizio della prossima settimana anche se non dovrebbe riservare alcuna sorpresa: Gabriele Castignola si è sparato in bocca.