AGGIORNAMENTO 16 MARZO – Gabriele Castignola era stato condannato per minacce aggravate nei confronti della moglie Graziella Mosconi, la donna che ieri è stata colpita dal fucile di Castignola prima che quest’ultimo si suicidasse con la stessa arma. Inoltre, nel periodo in cui i due stavano per separarsi, l’uomo cessò di pagare gli alimenti alla moglie, scelta che gli costò l’accusa di “inosservanza degli obblighi familiari”. Per l’accusa di minacce aveva patteggiato 4 mesi. I due si erano separati legalmente nell’estate 2012: dopo i primi tempi di tensioni e frizioni, i due si erano poi lasciati con un accordo che pareva soddisfacesse tutti e due.
Ma c’era ancora una questione che stava creando sangue amaro nell’uomo, una villa a Vigolzone la cui proprietà era in comune tra i due. Dopo la separazione i due arrivarono alla decisione di vendere l’abitazione, ma a quel punto la tensione tornò, più forte di prima. I due non erano d’accordo sul prezzo e i veleni cominciarono a scorrere di nuovo. E proprio l’ennesima lite in merito alla villetta potrebbe essere alla base della tragedia.
TELEFONO ROSA: “NECESSARIO CHE LA DONNA CHE DENUNCIA VENGA TUTELATA”
Graziella aveva già denunciato l’ex marito per minacce. Minacce per le quali l’uomo era stato condannato. Si riaccende quindi il dibattito sulla tutela delle donne. Secondo Donatella Scardi di Telefono Rosa non è ammissibile che dopo una denuncia, una donna venga lasciata sola, in balìa delle ire dell’uomo: “I tempi della giustizia sono lunghi, lo sappiamo, ma in caso di denuncia da parte di una donna nei confronti di un marito violento o molestatore, questi tempi rischiano di uccidere. E’ necessario che vengano individuate delle corsie preferenziali per le donne che si rivolgono alla giustizia per allontanare un compagno violento“.
SPARA ALLA EX MOGLIE E SI SUICIDA, TRAGEDIA A SAN GIORGIO PIACENTINO
Ci sarebbero dissidi economici, forse legati alla proprietà di una casa, all’origine del grave fatto di cronaca che sta scuotendo la comunità di San Giorgio piacentino. Un uomo ha sparato alla ex moglie ferendola agli arti e poi si e’ tolto la vita. Ormai i contorni della vicenda sono piuttosto nitidi. Il fatto si è consumato intorno alle 13,30 in un’abitazione di via Romagnosi a San Giorgio, poco distante dal cimitero comunale. Da quanto si è appreso a quell’ora Gabriele Castignola, muratore di 65 anni, residente a Vigolzone, ha raggiunto l’abitazione dell’ex moglie Maria Grazia Mosconi, 61 anni, casalinga, detta Graziella, a bordo della sua Ford Focus grigia. Ha suonato, la donna è scesa dalla sua casa al secondo piano di una palazzina. I due si sono trovati faccia a faccia proprio sulla porta d’ingresso, ai bordi di un piccolo giardinetto. Avrebbero inziato a litigare, forse per una cartella esattoriale che l’uomo aveva ricevuto alla mattina, tanto che qualche vicino ha udito delle grida. Poi gli spari. Sembra che Castignola abbia sparato alcuni colpi (forse 2) con una calibro 22 che hanno raggiunto l’ex moglie alle gambe e al braccio. Non voleva ucciderla, con ogni probabilità però voleva gambiazzarla. Fatto sta che la donna ha iniziato a perdere molto sangue. Quindi l’uomo si è sparato un colpo in bocca uccidensosi. E’ stato uno dei vicini a chiamare i soccorsi. Sul posto è arrivata anche un’eliambulanza, ma la donna è stata trasportata d’urgenza in ospedale a Piacenza con un’ambulanza. Nel pomeriggio Maria Grazia è stata operata e non sarebbe in pericolo di vita. Su questo caso di tentato omicidio-suicidio, coordinati dal piemme Versini, indagano i carabinieri del Reparto operativo comandati dal maresciallo Rocco Papaleo. Risulta che i due fossero separati da diversi anni e che Castignola sarebbe stato denunciato per stalking qualche tempo fa dalla ex moglie. I due hanno tre figli, due gemelli (Roberto e Daniele di 36 anni), e Manuela di 39. Il sindaco, Giancarlo Tagliaferri è intervenuto su quello che ha definito “un fatto increscioso, che lascia attoniti e un segno indelebile. Non siamo abituati a queste vicende. Una tragedia che ha ragioni interne, familiari. nessun problema di criminalità”.