“Vita da scrivania”: parte prevenzione delle malattie professionali

Si chiama Bodyliving® ed è il metodo che sta alla base del progetto sperimentale finalizzato alla prevenzione delle malattie professionali, promosso da Provincia di Piacenza, Confapi Piacenza, Consigliera di parità, Apid-Imprenditorialità donna, Ausl e Inail e presentato questo pomeriggio nel palazzo di corso Garibaldi. Cuore del progetto la prevenzione delle malattie professionali causate da disturbi muscolo-scheletrici e da problematiche connesse ad un’errata postura nello svolgimento della propria professione: in altre parole un tentativo di prevenzione contro i disturbi legati alla “vita da scrivania”.

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“Il valore del progetto – ha illustrato l’assessore provinciale alle Politiche del Lavoro Andrea Paparo – è racchiuso nel risparmio sociale che deriva dalla prevenzione delle malattie professionali: prevenzione significa infatti aumento della qualità del lavoro e diminuzione del peso delle patologie riconosciute”.

L’iniziativa sperimentale si svilupperà fino ad ottobre 2013 e, come ha illustrato Antonia Lusenti, fisioterapista ed esperta nella comunicazione corporea, si articolerà in un percorso di formazione sul campo per i lavoratori con mansioni d’ufficio e addetti ai videoterminali. Obiettivi del progetto: costruire una cultura della prevenzione facendo esperienza della propria corporeità e trovando soluzioni ergonomiche nel contesto lavorativo; sperimentare un metodo comportamentale di gestione della postura e rilassamento muscolare e, infine, prevenire le sindromi legate ai comportanti correlati allo svolgimento di una mansione lavorativa ripetuta nel tempo. L’iniziativa verrà, nella sua fase sperimentale, proposta alle aziende aderenti a Confapi Piacenza ma più in generale è rivolta a imprenditori e imprenditrici delle imprese del territorio e ai loro Responsabili del Servizio Protezione e Prevenzione Ambiente e Sicurezza in azienda.

Qualche dato. “In Europa  – ha spiegato Davide Lumia, responsabile Inail Piacenza – il 25% dei lavoratori soffre di mal di schiena; il 23% di dolori muscolari. Il 46% lavora poi in condizioni dolorose o stancanti: basti pensare che in Italia 5 milioni di lavoratori svolgono attività di movimentazione carichi. Le malattie professionali denunciate per disturbi muscolo-scheletrici  a Inail sono cresciute in maniera esponenziale: da 8mila nel 2005 sono passate a 30mila nel 2011”.

“Occorre – ha precisato la Consigliera di parità della Provincia di Piacenza Rosarita Mannina – fare leva sull’aspetto culturale del benessere sul lavoro”.  “La nostra realtà – ha aggiunto la presidente Apid – Gruppo Donne Imprenditrici appartenente a Confapi Piacenza Giovanna Quattrini – crede in maniera convinta nella prevenzione e all’interno del progetto si occuperà di individuare le aziende da coinvolgere nell’iniziativa”. “La sperimentazione – ha fatto presente Maria Teresa Cella (Ausl di Piacenza) – servirà a fornire una formazione per l’educazione del corpo alla corretta postura”.