Sono tanti i modi, e molto diversi, per festeggiare la giornata internazionale della donna ( comunemente detta festa della donna) per ricordare le violenze e le discriminazione da esse subite, ma anche le loro conquiste sociali, politiche ed economiche. Giornata importante, ma che col tempo sta perdendo il suo significato: oggi si festeggia in modo quasi superficiale, vedendola solo come un’occasione per ricevere fiori (mimose in particolare), auguri e uscire con le amiche. In realtà questa festa ha un’origine tragica e profonda e presenta alcuni aspetti che sarebbe bene approfondire per riconfermarne la manifestazione, dal momento che, tutt’ora le donne sono soggette a soprusi e i loro diritti vengono quotidianamente calpestati.
Perché si festeggia l’8 marzo e che significato ha questo giorno?
La risposta si ha nella lontana America del 1908, quando 129 operaie dell’industria tessile Cotton di New York scioperarono per protestare contro le durissime condizioni di lavoro cui erano ogni giorno sottoposte. Lo sciopero continuò per alcuni giorni sino al fatidico 8 marzo, quando Mr. Johnson, il proprietario di tale fabbrica, bloccò le porte dell’industria, per impedire l’uscita delle donne dalla struttura. Le 129 donne morirono arse vive in seguito ad un incendio scoppiato nello stabilimento. Nel 1910, Clara Zetkin, una politica tedesca esponente socialista e combattente per i diritti delle donne, propose l’8 marzo come giornata di lotta internazionale a favore delle donne durante una conferenza a Copenaghen.
Perché la mimosa?
La scelta di questo fiore non ha un significato specifico, ma appare una scelta perlopiù casuale dovuta più che altro a un fattore di comodità: in questo periodo dell’anno la mimosa è facilmente reperibile e di basso costo. Ad ogni modo, la comparsa di tale fiore come simbolo della festività della donna risale al 1946, quando l’U.D.I. (Unione delle donne italiane) decide di utilizzarlo come loro simbolo. Nel periodo di guerra fredda, però, regalare questo fiore o acquistare il mensile “Noi Donne” dell’UDI era considerato un gesto “atto a turbare l’ordine pubblico”, e venne quindi contrastato.
Dove non si festeggia?
Per noi oggi è normale vivere questa festività in modo banale e commerciale, ma non in tutto il mondo è così. Basti pensare alle donne in Afghanistan: una ogni due giorni, in seguito alle violenze e le ingiustizie subite da mariti e padri, decide di uccidersi; inoltre una donna su due muore dando alla luce il figlio, dal momento che, in questi Paesi, i mariti pretendono che le loro mogli partoriscano all’interno delle mura domestiche.
Diversa è la situazione in Giappone: anche qui niente mimose per le donne l’8 marzo, ma esse, pur essendo considerate inferiori rispetto agli uomini, hanno sempre avuto una grande importanza nella società, lottando e conquistandosi nel tempo sempre maggiori diritti.
Curiosità dal Mondo
In Russia la festa della donna è molto sentita, tanto da reggere il confronto con il 31 dicembre: durante questo giorno sono infatti previsti pranzi in famiglia, con cucina suntuosissima e la visione in TV di programmi e fiction femministi.
In Ecuador la giornata è festeggiata in tutta la città con eventi quali mostre, spettacoli e movimenti culturali di ogni tipo, il tutto accompagnato da ristoranti che propongono per l’occasione menù speciali.
In Colombia le donne si spingono oltre il semplice festeggiamento escludendo del tutto gli uomini dalla “pollada” una tradizione da loro organizzata, nella quale vengono venduti prodotti locali e il ricavato viene devoluto alle attività femminili.
In Africa l’8 marzo è festeggiato perlopiù nei paesi con donne in lotta: in Cameroon, i festeggiamenti durano l’intera settimana a cavallo della fatidica data, durante la quale si svolgono iniziative artistiche e culturali; lo Zimbabwe, invece, festeggia con manifestazioni all’aperto. Le donne di questi paesi, infatti, non hanno grossi motivi per essere felici, molteplici sono le cause: primo fra tutti l’HIV e AIDS.
La festa della donna a Piacenza e provincia
Diversi sono anche gli appuntamenti previsti nel piacentino, dove la maggior parte di locali e ristoranti hanno organizzato una serata speciale a tema per festeggiare le donne. Anche il Comune di Piacenza propone un ricco carnet di appuntamenti. Alle 15 è in programma il convegno organizzato dall’Asl al Centro Salute Donna di piazzale Torino, dal titolo “Contro il tumore al seno: diagnosi precoce, buone cure e umanità”. Alle 16,30 al Centro per le Famiglie della Galleria del Sole “Donne, creatività e stili di vita” una tavola rotonda con stand di artigianato tutto al femminile. Alle 17,30 alla Sala Nelson Mandela della Camera del Lavoro “Con un corpo uguale al mio, con una storia che è anche la mia”, incontro organizzato dalla Cgil. Si chiude alle 20,30 con l’iniziativa organizzata dall’Associazione La Banca del Tempo dal titolo “Quello che le donne fanno”, reading, arte, musica e teatro con la presentazione finale del libro “Salutami la mia mamma” a cura di Nadia Meneghina. Sabato 9 marzo, invece, manifestazione mirata a sensibilizzare sul tema della violenza sulle donne: si tratta del flash mob “One billion Rising”, a cura del Comitato 25 novembre: balli, video, musica, riflessioni e il Palazzo Gotico che verrà interamente illuminato di rosa. Appuntamento alle 17,30 in piazza Cavalli. Tornando a Venerdì 8 marzo alle 20.30 presso Sound Bonico in via Ragazzi del ’99, 4 a San Bonico è in programma uno spettacolo della compagnia “Le Stagnotte”. E’ stato invece rinviato, a causa dell’influenza che ha colpito la protagonista Monica Guerritore, lo spettacolo previsto al Verdi di Fiorenzuola intitolato “Mi chiedete di parlare” e dedicato alla figura di Oriana Fallaci. Sabato 9 marzo gli appuntamenti proseguono in città e provincia. A Caorso alle 17,00, al Cine Fox si riflette sul ruolo della donna nella cultura. L’iniziativa dal titolo “Nel segno della donna” è un incontro tutto al femminile, che propone un perfetto connubio dell’arte tra pittura, letteratura e musica. Sempre sabato, ma a Borgonovo al Madly Pub si festeggiano le donne con le canzoni di Gianna Nannini nel tributo della band “Le Giannissime”. Infine, segnaliamo un altro appuntamento live: sabato 9 Marzo a partire dalle ore 22.00 presso il pub “Bullone” in via Atleti Azzurri d’Italia a Piacenza è previsto il live della cantante piacentina Aida Cooper che rende omaggio a due grandi donne della musica italiana come Mia Martini e Loredana Bertè.