Il Museo Civico di Storia Naturale di Piacenza presenta, dal 10 marzo al 7 aprile 2013 la mostra “MARCO COLOMBAIONI, QUADRI AFRICANI e KANGA” (vernissage il 9 marzo h 18), la prima personale dell’artista a Piacenza, in occasione della consegna delle borse di studio intitolate a Marco Colombaioni e George Munyua Gathuru.
La mostra, organizzata da Cherimus, di cui Marco Colombaioni era tra i fondatori, è un percorso che s’inserisce naturalmente nelle stanze del museo.
I QUADRI AFRICANI sono un nucleo di cinque dipinti realizzati dopo i primi viaggi dell’artista in Kenia. Queste opere nascono dall’impatto con l’Africa, il Kenia e le baraccopoli di Nairobi, luoghi che Colombaioni frequenterà assiduamente anche in seguito e che diventeranno il fulcro di nuovi lavori e progetti.
Di seguito una breve descrizione delle opere.
“Animals“, del 2006, raccoglie nell’immagine un bestiario multicolore di animali africani. Dimensioni, proporzioni, colori e pose oscillano tra il realistico, il fumettistico e il fantastico.
In “Slums“, sempre del 2006, i tetti di una baraccopoli, sembrano un fiume in piena, brulicante di animali e di vita.
“Dreams guide us, but action is a must” è il titolo di una tela del 2007. L’opera prende spunto da un proverbio in swaili del popolo Luo, e somiglia a un grande Kanga, il popolare tessuto usato in Kenia e Tanzania.
In “Portrait“, 2007, un volto corrucciato fissa lo spettatore. La cornice zebrata che inquadra il ritratto è sormontata da due coloratissimi uccelli.
“Hakuna Matata Isola“, 2006, è il dipinto più grande della serie ed è stato realizzato in collaborazione con l’artista lussemburghese Bert Theis: il quartiere Isola di Milano è immerso in una giungla lussureggiante e fittissima.
A questo ciclo di tele pittoriche si aggiunge un kanga realizzato da Marco Colombaioni nel 2011 come prototipo di una originale serie di kanga dedicati a Pier Paolo Pasolini, destinati alla diffusione in Tanzania, al fine di sensibilizzare la popolazione locale rispetto al tema dell’omofobia. Assieme al prototipo realizzato da Colombaioni, saranno presenti in mostra alcuni kanga ideati da artisti amici dell’artista e ispirati al suo lavoro.
L’artista Marco Colombaioni è morto il 2 luglio a Marina di Ravenna dopo aver tentato di salvare dall’annegamento dei ragazzini keniani, che accompagnava come volontario in occasione del Ravenna Festival. Questi giovanissimi attori, percussionisti, giocolieri, acrobati erano ospitati dal festival romagnolo nell’ambito di un progetto della ONG Amani, con cui Colombaioni collaborava.
Quattro ragazzi sono stati tratti in salvo, un quindicenne, George Munyua Gathuru, ha perso la vita insieme con Marco.
Il 29/10/2012 è stata conferita a Marco Colombaioni la medaglia d’oro al valor civile, con Decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del prefetto Bruno Corda e del sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci. Il comune di Milano ha tributato a Marco Colombaioni l’Ambrogino d’oro nel 2011, e la Regione Lombardia gli ha conferito una speciale benemerenza alla memoria.
L’Amministrazione comunale di Piacenza ha intitolato a Marco Colombaioni e a George Munyua Gathuru due borse di studio annuali del valore di 4000 euro ciascuna, per permettere ad altrettanti ragazzi delle comunità di accoglienza di Nairobi di completare il ciclo quadriennale degli studi superiori.
Le due borse di studio saranno assegnate il 9 marzo, in occasione dell’inaugurazione della mostra.
Intervengono all’inaugurazione il sindaco di Piacenza Paolo Dosi e Padre Renato “Kizito” Sesana.
La bellissima voce di Mila sarà protagonista della festa Friends for Kokomanga.
Note biografiche di Marco Colombaioni.
Marco Colombaioni nasce a Milano il 25 febbraio 1983, frequenta l’Accademia di Brera a Milano nel corso di Alberto Garutti. Visita più volte l’Africa, soprattutto il Kenia, dove comincia progetti ambiziosi, come Darajart (che significa “ponte” in lingua kiswahili), un progetto di residenza nella baraccopoli di Nairobi aperta ad artisti e curatori internazionali.
Nel 2007 fonda con Emilana Sabiu e Matteo Rubbi l’associazione Cherimus in Sardegna, che tenta di creare un rapporto nuovo fra arte, cultura e piccole realtà locali.
Nel 2011 lavora alla creazione di Chadal un progetto di cooperazione internazionale tra la cultura musicale sarda e senegalese che darà origine ad una vera e propria band musicale e a una tournée tra Dakar, la Sardegna e Milano.
Sempre del 2011 è Let’s Circus dove un gruppo di artisti lavora a stretto contatto con la Piccola scuola di circo di Milano, dando origine ad un evento inedito.
Marco Colombaioni è morto il 2 luglio a Marina di Ravenna dopo aver tentato di salvare dall’annegamento dei ragazzini keniani, che accompagnava come volontario in occasione del Ravenna Festival. Questi giovanissimi attori, percussionisti, giocolieri, acrobati erano ospitati dal festival romagnolo nell’ambito di un progetto della ONG Amani.
Quattro ragazzi sono stati tratti in salvo, un quindicenne, George Munyua Gathuru, ha perso la vita insieme con Marco.
L’Amministrazione comunale di Piacenza ha intitolato a Marco Colombaioni e a George Munyua Gathuru due borse di studio annuali del valore di 4000 euro ciascuna, per permettere ad altrettanti ragazzi delle comunità di accoglienza di Nairobi di completare il ciclo quadriennale degli studi superiori.