Volontarie escluse dal canile e ora condannate dal Tar a pagare le spese

Dopo l’esclusione dal canile municipale come volontarie, il rigetto del ricorso e la condanna a pagare le spese di giudizio: 4mila euro a cui andranno aggiunti gli onorari degli avvocati. Si chiude così, almeno per ora, la querelle di cui tanto si era discusso nel 2011 che vedeva contrapposti il Comune e due volontarie animaliste dell’Arca di Noè, Silvia Felice e Daniela Gatti; in particolare i toni si erano fatti davvero duri tra le due amanti degli animali e l’assessore Katia Tarasconi, che era anche arrivata a diffidarle.

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L’apice della diatriba lo si era raggiunto con la decisione da parte di una commissione interna al Comune di bocciare la richiesta di cittadinanza attiva presentata dalle due animaliste. Motivo: «Comportamenti non rispondenti allo spirito del progetto» aveva scritto, testualmente, all’epoca l’assessore Tarasconi con riferimento all’attività svolta da Felice e Gatti proprio nel canile nel 2010. Pare infatti che gli operatori, i responsabili e i veterinari della struttura si fossero lamentati più volte rispetto al modo di prestare servizio di alcuni volontari, in particolare delle due donne. 

Contro l’esclusione avevano tuttavia fatto ricorso al Tar ed è di oggi la sentenza: ricorso bocciato, dunque, e pagamento delle spese sostenute dal Comune per il giudizio, oltre alle spese legali.

L’assessore Tarasconi non ha commentato la decisione dei giudici amministrativi.