“Innovazione normativa e competitività del Paese” è il tema al centro dell’incontro organizzato questa mattina dal Dipartimento di Scienze giuridiche della Cattolica di Piacenza che ha visto tra gli ospiti il prof. Tiziano Treu, già Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale e attualmente docente di Diritto del lavoro dell’Università Cattolica. Il convegno, patrocinato dal Comune di Piacenza, è stato realizzato in occasione dell’ inaugurazione del fondo donato all’Università Cattolica dalla famiglia del prof. Luigi Mengoni, Docente di diritto civile e del lavoro e per lunghi anni Preside della Facoltà di Giurisprudenza della stessa Università. Si tratta di circa 2.500 volumi che raccolgono la gran parte della produzione monografica del trentennio 1960-1990, con particolare attenzione al diritto del lavoro e al diritto civile. L’appuntamento, a cui era presente anche il Sindaco di Piacenza Paolo Dosi, è stata l’occasione per esaminare, a più di dieci anni dalla scomparsa, il ruolo che il prof. Mengoni ha avuto come studioso e come giudice costituzionale e, più in generale, la funzione che la magistratura e l’università sono chiamati rivestire nella società attuale, al fine di assicurare un’azione politica, giudiziaria ed amministrativa improntata a giustizia ed efficienza. Oltre all’intervento di Treu, si sono tenute le relazioni del magistrato Raffaele Foglia, che ha trattato del “Ruolo della giurisprudenza ed esigenze di certezza del diritto” e del prof. Mario Napoli, docente di diritto del lavoro della Cattolica, che ha parlato de “La vocazione sistematica del prof. Mengoni e la ‘scuola milanese’ del diritto del lavoro”. In conclusione una breve cerimonia di inaugurazione della donazione libraria del Prof. Luigi Mengoni alla Biblioteca giuridica di Ateneo.
L’ex ministro del Lavoro Tiziano Treu ha dunque incentrato la sua dissertazione sul tema dell’innovazione normativa come ricetta per il rilancio del Paese. Ma cosa si intende per innovazione?
Da più parti emerge la necessità, più che altro di una semplificazione, soprattutto per rendere più snelle le pratiche burocratiche e sbrogliare quelle matasse normative che legano le imprese: “Sarebbe quella la strada giusta – conferma Treu – il problema è che in questi anni si è fatto esattamente il contrario, complicando le normative. Per semplificare bisogna avere le idee chiare: la prima urgenza è dare impulso alle imprese innovative. Se non c’è innovazione non c’è crescita. E dal mondo politico di oggi non sembrano giungere segnali incoraggianti. Anche il Movimento 5 Stelle che vanta un approccio nuovo alla politica, mi sembra abbia poche idee”.
E proprio sul complesso panorama politico emerso dalle elezioni Treu commenta: “E’ molto preoccupante. Non possiamo permetterci risse continue ma nemmeno tornare al voto perchè per il Paese sarebbe un durissimo colpo economico”.