Un’evasione fiscale da 16 milioni di euro e di 2,3 milioni di Iva nel giro di due anni. Con l’operazione Masquerade la guardia di Finanza ha scoperto due imprenditori di origini venete, operanti in provincia di Piacenza nel settore dell’edilizia, che attraverso un meccanismo di frode molto complesso basato sulla creazione di società estere e nazionali e il coinvolgimento di altri prestanome hanno sottratto al fisco una base imponibile di 15,3 milioni di euro ed evaso IVA per 2,3. I due, circa 50 anni, avevano stretti rapporti commerciali. Tutto è partito da due verifiche fiscali. Il meccanismo truffaldino dei due imprenditori si basava su una serie di rapporti commerciali che intrattenevano fittiziamente con altrettante società gestite da prestanome che, a loro volta, utilizzavano fatture per operazioni inesistenti emesse da società, collocate anche all’estero (San Marino e Slovenia), per un ammontare di circa 18 milioni di euro. Tra le imprese fornitrici, 4 sono risultate del tutto inesistenti mentre 3 società estere, sempre riconducibili ai due imprenditori, sono risultate essere delle mere “cartiere”. Le imprese verificate hanno beneficiato indebitamente di agevolazioni contributive e previdenziali per circa 800 mila euro utilizzando illecitamente il cosiddetto strumento della mobilità per i dipendenti assunti. Inoltre è stata accertata la corresponsione di compensi in nero per 790mila euro (utilizzando fondi raccolti con le società estere) nei confronti di 52 dipendenti per i quali non sono state operate e versate ritenute Irpef per 211mila euro. Gli amministratori di fatto e di diritto delle 4 società verificate sono stati denunciati per infedele dichiarazione, utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Il comandante Luca Ferrari ha sottolineato la complessità del meccanismo, messo in atto da persone che conoscevano bene le normative.