Si preannuncia densa la seduta del Consiglio locale di Atersir – Agenzia territoriale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici e i rifiuti – in programma per giovedì 14 marzo alle 10,30. Tutti i sindaci del territorio piacentino saranno chiamati in quell’occasione ad esprimere il proprio parere su temi a lungo dibattuti negli scorsi mesi. Sul tavolo una valutazione definitiva sulle possibili soluzioni da adottare a fronte “degli investimenti omessi e dei ritardi accumulati” da parte di Iren Spa e, parallelamente, la discussione su una diversa futura gestione del servizio idrico piacentino.
Come emerso durante la riunione di questa mattina dell’ufficio di presidenza allargato di Aterisr Piacenza, presieduto dal presidente della Provincia e coordinatore locale Massimo Trespidi, la competenza per la definizione del metodo per la determinazione delle tariffe 2012-2013 per il servizio idrico è stata trasferita all’Autorità per l’energia elettrica e il gas; questo significa che l’adeguamento delle tariffe non sarà più deciso direttamente dal Consiglio locale di Atersir (si ricorda che Piacenza aveva scelto di mantenere in sospeso la decisione sull’adeguamento tariffario per il servizio idrico richiesto da Iren).
Si discuterà invece in seduta di Consiglio locale del mandato ad Atersir per l’avvio di un’azione legale nei confronti di Iren Spa finalizzata ad ottenere l’adempimento degli impegni non realizzati e un eventuale risarcimento dei danni conseguenti alla mancata realizzazione delle opere programmate nel vigente Piano d’Ambito. “Non è più tollerabile – ha detto Trespidi – l’atteggiamento di Iren circa i mancati investimenti sul territorio piacentino per il 2011 e il 2012 ammontanti a oltre 12 milioni di euro. La misura dei piacentini è colma”.
Infine i sindaci saranno chiamati ad esprimere il proprio voto sulla possibilità di sospendere l’avvio delle procedure di gara per l’affidamento del Servizio idrico integrato e del Servizio di gestione dei rifiuti urbani per il sub-ambito territoriale della provincia di Piacenza, in attesa dell’esito di un’indagine volta a valutare la fattibilità tecnico-economica circa l’affidamento della gestione ad un soggetto pubblico posseduto dai Comuni. Una possibilità, quest’ultima, che fa seguito all’incontro di metà gennaio tra lo stesso Ufficio di presidenza e l’assessore a Pianificazione e Ambiente della Provincia di Reggio Emilia Mirko Tutino, protagonista – poco distante da Piacenza – della possibile scelta di gestione del patrimonio idrico da parte di un soggetto pubblico. A Reggio Emilia, infatti, da luglio la Provincia sta lavorando alla realizzazione di un nuovo modello gestionale dei servizi idrici che si impone come possibile scelta nell’ambito dell’affidamento ex-novo degli stessi servizi (nel dicembre 2011 è cessato il periodo decennale di salvaguardia stabilito dalla legge regionale).
Questa strada presupporrebbe l’avvio di un’analisi propedeutica alla costituzione di un soggetto pubblico in grado di rispondere ai criteri giuridici, tecnici ed economici di solidità ed affidabilità (che comprenda anche una valutazione comparata tra l’affidamento secondo il modello “in House” e l’affidamento a un soggetto misto pubblico-privato con gara a doppio oggetto per la selezione del socio privato) e l’istituzione di un tavolo tecnico a coordinamento dello stesso studio.