Prigioniere in condizioni di grave maltrattamento, ventiquattro caprette e una maialina sono ora libere grazie alle Guardie zoofile OIPA, l’Organizzazione italiana protezione animali.
Diciotto capre adulte assieme ai loro sei cuccioli abbandonati a se stessi in mezzo alla sporcizia e ai rifiuti e una maialina confinata in un piccolo recinto con le zampe sommerse nel fango e nel ghiaccio, senza acqua né cibo. Costretti a vivere nella più totale incuria in un cascinale fatiscente e pericolante, questi animali hanno trovato finalmente una sistemazione che garantirà loro il rispetto dovuto.
«Il caso, avvenuto a Pianello Valtidone, località Case Varesi, era stato segnalato a Striscia la Notizia più di un anno fa – spiegano i volontari dell’organizzazione . ma il problema non era stato definitivamente risolto in quanto, dopo un iniziale allontanamento degli animali, il proprietario aveva ricominciato a detenerne altri in condizioni ancora peggiori. L’intervento del nucleo di Guardie eco zoofile di OIPA di Piacenza con l’aiuto del Corpo forestale dello Stato e dei carabinieri della stazione di Pianello hanno finalmente dato la svolta a una vicenda che ha dell’incredibile».
Il detentore degli animali – un 65enne di origini calabresi – viveva insieme a loro, nonostante ripetuti interventi di natura sociale attivati in favore del medesimo da parte del Comune di Pianello, «in un rudere con muri scrostati, finestre rotte, completamente esposto al freddo e i cui locali, a rischio di crollo, erano impraticabili per la sporcizia e il disordine» spiegano le guardie. Le quali aggiungono che al loro arrivo «diversi animali erano in evidente pericolo di vita: senza cibo, privi di giacigli ed esposti ai rigori invernali, alcune caprette assieme ai loro piccoli erano allo stremo. La maialina, che dopo il primo intervento di Edoardo Stoppa di Striscia era stata spostata in un recinto ancora più piccolo, senza tettoia, nascosto tra la sterpaglia, era completamente esposta alle intemperie, senza acqua né cibo».
Prestate le cure più urgenti sul posto, le Guardie OIPA hanno avvisato il servizio veterinario segnalando la necessità di intervenire al più presto, vista l’emergenza della situazione. Nel frattempo, i militari hanno provveduto ad affidare alcuni capretti a una vicina di casa che si è resa disponibile ad allattarli. Nei giorni successivi il sopralluogo, le guardie si sono avvicendate con numerosi sopralluoghi sul posto insieme ad alcuni volontari di associazioni locali, per garantire un rifornimento costante di cibo e acqua agli animali.
E’ poi emerso, spiegano sempre le guardie ecozoofile, che l’uomo è oggetto di un procedimento davanti al giudice tutelare del Tribunale di Piacenza, che ha già provveduto alla nomina di un amministratore di sostegno per il medesimo, nella persona dell’avvocato Emiliano Lommi del Foro piacentino. Quest’ultimo, messo al corrente che il proprio amministrato, a sua insaputa e a dispetto di precise indicazioni in senso contrario, «commerciava gli animali senza alcuna documentazione che ne certificasse la provenienza e la destinazione – ha precisato lo stesso legale – e saputo anche dello stato di salute in cui versavano, si è subito attivato per risolvere, unitamente alle Guardie OIPA, le problematiche che gli stessi avevano segnalato, pensando infine di affidare gli animali a terzi».
Ottenute le necessarie autorizzazioni (sanitarie e giudiziarie), è stato organizzato l’intervento di recupero, reso difficile dal comportamento del detentore, il quale, quando ha visto sottrarsi gli animali durante l’ultimo intervento di recupero, avvenuto l’altro giorno, l’uomo ha dato in escandescenza «assumendo un comportamento molto aggressivo nei confronti delle guardie zoofile che, disarmate, hanno dovuto gestire per molte ore una situazione particolarmente tesa e pericolosa, che ha richiesto l’intervento di personale della stazione carabinieri di Pianello al comando del maresciallo Cucchi».
Dopo aver recuperato tutti gli animali, tra cui alcuni malati e rinchiusi negli anfratti più angusti e inaccessibili della casa, le guardie zoofile OIPA hanno provveduto al trasporto presso la Cascina Poderetto di Agazzano, individuata in collaborazione con l’associazione Il Raperonzolo, fattoria didattica che riscatta animali dai macelli, dove – concludono le guardie stesse – «trascorreranno una vita serena».