Nel giorno in cui gli inquirenti scoprono che non c’è traccia di Dna di cavallo nella carne bovina macinata cotta e surgelata della Nestlè sequestrata il 21 febbraio dai Nas, sulla carne di cavallo interviene anche il nutrizionista Giorgio Calabrese, docente di Alimentazione e Nutrizione alla Cattolica di Piacenza. Il quale, rispondendo a una domanda di un giornalista dell’agenzia Agi, lancia l’allarme: “Non e’ la carne di cavallo in se’ che fa male, ma quello che puo’ contenere in caso provenga da animali non controllati, magari vecchi cavalli da corsa “in pensione” e poi macellati: steroidi, ormoni, farmaci, che finirebbero dritti nel piatto. E’ urgente applicare la tracciabilita’ di tutte le carni, cavallo compreso”.