Marazzi: “Le minusvalenze non esistono. Lascio una Fondazione sana”.

AGGIORNAMENTO ORE 17,30 – Audizione del presidente della Fondazione Giacomo Marazzi in commissione. È presente il cda al completo con Marazzi, Beniamino Anselmi, Luigi Cavanna, Giovanni Rebecchi e Giorgio Reggiani (unico assente Bellazzi).Ha preso la parola Marazzi esordendo così. “Se la convocazione fosse stata fatta qualche tempo fa si sarebbero evitate polemiche e illazioni sul patrimonio della Fondazione. Mi ha fatto male vedere gli attacchi alla Fondazione. Sono 50 anni che lavoro in questa città e penso di aver fatto qualcosa in campo industriale. Possiamo aver fatto bene o male, ma bisogna sempre dare la possibilità di replica, quindi approvo la convocazione di questa commissione. Non accetto le accuse di mala gestio, lascio una Fondazione sana”. Il succo delle prime considerazioni del presidente uscente ha riguardato la sottoscrizione di obbligazioni bancarie e strutturate. “La “vostra” Fondazione ha fatto solo investimenti da istituti primari e con rating garantiti. Le minusvalenze sono solo teoriche, non esistono”. Ha poi parlato del famigerato titolo Fresh, obbligazioni che scadevano nel 2099, nell’ambito dei contratti derivati sottoscritti con tre banche, Unicredit, Banca Intesa e Monte dei Paschi: “Noi abbiamo sottoscritto uno Swap scadenzato a tre anni senza tirar fuori alcun quattrino. Dopo i tre anni ci siamo trovati nella posizione di decidere se prolungarlo o meno. Capimmo che qualcosa non funzionava, che JP Morgan operava in modo difforme dalle indicazioni della Banca d’Italia scaricando i rischi sulla Banca Monte dei Paschi. A quel punto abbiamo deciso di citare in giudizio JP Morgan e l’advisor Prometeia”. Sul patrimonio attuale dell’ente: “È tutto trasparente, non c’è nulla di nascosto. Se il titolo Fresh andasse male? Abbiamo già accantonato 15 milioni di euro, altri 3 ne arriveranno da altri investimenti. Sono comunque convinto che la giustizia ci darà ragione. Abbiamo denunciato JP Morgan in tempi non sospetti”. Il primo consigliere a intervenire è stato Samuele Raggi (Idv): “Presidente Marazzi, la sua gestione è stata pessima. Ci troviamo investiti in derivati, e fondi di fondi. Accantonare significa andare a coprire possibili perdite che ci saranno. Sono soldi sottratti al territorio. Non metto in dubbio che lo spirito degli investimenti fosse quello di ottenere un guadagno per il territorio, ma qui si è operato al di fuori di quanto previsto dallo statuto”. Gli ha risposto Marazzi: “Fare cinquina dopo l’estrazione sono capaci tutti. Bisogna vedere questi investimenti con gli occhi di allora. Le Fondazioni operano sotto l’egida del Tesoro che valuta se gli investimenti sono di natura speculativa. Non abbiamo cercato il lucro, ma il rendimento. Se avessimo investito solo in titoli di Stato, avremmo avuto ben poco da distribuire sul territorio”. Beniamino Anselmi, vicepresidente di Banca Monte Parma, ha difeso l’operato della Fondaizone e ha sottolineato come sul territorio “in otto anni sono stati distribuiti 60 milioni di euro. Gli accantonamenti derivano da investimenti oculati che hanno prodotto buoni rendimenti. Non è stato eroso il patrimonio dell’ente. Da quando è entrata Banca Intesa, Banca Monte Parma è in buona salute, sono ottimista per il futuro”. Giudizio negativo sugli investimenti anche da parte del Movimento 5 Stelle con Mirta Quagliaroli che ha parlato di “mala gestio” e ha sottolineato anche l’aspetto dei compensi troppo elevati (70 mila euro all’anno il presidente, 25 i membri del cda). Mentre il leghista Massimo Polledri ha sollecitato un incontro pubblico tra le due anime che ora si contendono la presidenza dell’ente, quella che fa capo a Giglio e quella che fa capo a Scaravaggi. Marazzi: “Fino al 2016 abbiamo previsto mantenere inalterate le erogazioni fino al 2016 (5.5 milioni all’anno)”.

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Giornata importante sul fronte politico economico quella di oggi perché alle 17,30 è stata convocata la commissione comunale 1 Affari istituzionali, congiuntamente alla 4 Sviluppo economico, che ospiterà Giacomo Marazzi, presidente uscente della Fondazione di Piacenza e Vigevano. L’audizione era stata caldeggiata da numerosi consiglieri nei giorni scorsi in seguito al divampare delle polemiche riguardanti gli investimenti effettuati dalla Fondazione stessa e allo scandalo Monte dei Paschi.