C’ erano anche i tre candidati piacentini, Paola De Micheli, Marco Bergonzi e Giorgia Buscarini tra i corridori che hanno partecipato alla staffetta Bettola-Piacenza, conclusasi in stazione dove ad accoglierla c’era Pierluigi Bersani che si è abbandonato a un paragone illustre: “Anche Colombo è partito da Bettola e poi ha attraversato l’ oceano”.
Il leader del PD non vuole arrivare così lontano, geograficamente parlando. Il suo viaggio è lungo poco più di 600 km e arriva fino a Roma.
Oggi ha preso simbolicamente il treno per Milano (in realtà ci è andato in macchina) e prima di lasciare Piazzale Marconi ha parlato con i cronisti e tenuto un breve discorso.
Berlusconi, Grillo, le alleanze post elettorali e l’ amnistia tra i temi ai quali il leader del centrosinistra ha risposto.
“Berlusconi in realtà è sicuro di perdere. Detto questo la destra esiste e possiamo batterla solo noi”, ha esordito.
Sul comico genovese Bersani ha affermato che vuol vincere sulle macerie, ma sulle macerie può vincere solo un miliardario. “Il nostro paese – ha proseguito – ha problemi seri che vanno affrontati seriamente, senza demagogia senza promettere mille euro per tre anni a tutti o dire esco dall’ euro, perchè altrimenti andiamo contro un muro.”
Non vuole più parlare, invece, della sua probabile alleanza post-elettorale con Monti. “Sono stufo di parlarne. Credo che ora siamo al dunque chiediamo agli elettori che diano allo schieramento dei progressisti il 51% alla Camera e al Senato per poter governare. Ho già detto che la useremo come se fosse un 49: parleremo con tutta la gente di buonsenso e buona volontà che abbiano voglia di far qualcosa per il paese e si ritengano alternativa al berlusconismo e al leghismo”.
A chi gli chiedeva dell’ amnistia, Bersani ha risposto che “Le carceri italiane sono in condizioni disumane, quindi bisogna depenalizzare alcuni reati riconducendoli a pene amministrative e pensare pene alternative al carcere. Quello che ha in mente Berlusconi è un’altra cosa: noi siamo contrari a meccanismi straordinari che lascino le cose come prima o abbuonino le pene ai soliti noti.”
Parla alla piazza, poi Bersani e conclude con “Mi piacerebbe portare a Roma qualcosa del nostro essere piacentini. Ci riconosciamo un sacco di difetti ma abbiamo anche qualche qualità: la sobrietà, la riservatezza, la capacità di tenere i piedi per terra senza proibire di avere una visione e di sognare, purchè i sogni abbiano gambe per camminare. L’ Italia ce la farà, ne verremo fuori bene, mettendoci tenacia, costanza, sobrietà, insomma un po’ di piacentinità!”