Ikea, presidio in Prefettura: “Ritirare le denunce a chi ha manifestato”

Si torna a parlare della questione Ikea. 29 denunce tra studenti e facchini: questo è il bilancio delle proteste del 2 novembre scorso quando davanti ai cancelli dell’Ikea di Le Mose si verificarono scontri tra operai iscritti al sindacato Si Cobas, giovani della sinistra radicale e polizia. Scontri che seguirono ai numerosi picchetti davanti ai cancelli dello stabilimento con i quali alcuni operai delle cooperative chiedevano un trattamento più equo da parte delle cooperative e della multinazionale svedese. Questa mattina studenti e facchini si sono trovati davanti alla Prefettura per chiedere che vengano ritirate le denunce da cui sono stati colpiti alcuni dei manifestanti.

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“Dopo tre mesi di lotta al freddo contro lo sfruttamento messo in atto nel deposito Ikea ci ritroviamo pure con 29 denunce” commenta Mohammed Arafat del sindacato Si Cobas, “non è altro che un metodo per intimorire ogni prossimo tentativo di lotta nel futuro. Per questo motivo chiediamo al Prefetto di ritirare ogni denuncia contro i lavoratori Ikea, contro gli studenti e contro quei lavoratori che sono venuti a Piacenza da fuori per sostenere la nostra lotta”.

“Siamo in una città che si fregia del Festival del Diritto che inoltre quest’anno aveva come titolo ‘Solidarietà e Conflitti’ – commenta Carlo Pallavicini di Rifondazione Comunista – ebbene noi crediamo che la nostra lotta sia stata una bella dimostrazione di solidarietà e di conflitto. Una protesta da premiare semmai e non da denunciare. Anche perché quella del 2 novembre è stata una manifestazione pacifica, lo dimostrano i video in internet: noi distesi ad ostruire pacificamente con i nostri corpi quella che per noi era un’ingiustizia”.